"Nonostante gli sforzi delle sigle sindacali che avevano già differito lo sciopero precedentemente fissato - spiega Giovanni Montana Segretario Fit Cisl Trapani - siamo costretti a scioperare. E' il triste epilogo della gestione di questo Ato, si sta verificando il paradosso del pagamento degli stipendi a macchia di leopardo, solo cioè per gli operatori di alcuni comuni. Un comportamento irresponsabile che rischia di creare una situazione esplosiva tra i vari lavoratori. Chiediamo un atto di responsabilità a tutti gli interpreti per uscire da questa crisi".
Un primo sciopero, dieci giorni fa, era stato annullato in extremis. Nello specifico i dipendenti avanzano gennaio e febbraio 2013.
La situazione, legata ai rifiuti, diventa ogni giorno più drammatica ed il territorio rischia di essere interessato da un’emergenza da cui sarebbe difficile venir fuori. Sulla vicenda era già intervenuto Nicolò Lisma, amministratore unico della Belice Ambiente: «La nostra difficoltà deriva dal mancato pagamento dei Comuni. Nei giorni scorsi solo Mazara del Vallo e Castelvetrano hanno svincolato, rispettivamente, 650 mila e 229 mila euro e proceduto a versare le somme che arriveranno presto nelle nostre casse. L’ importo servirà per saldare la mensilità di gennaio 2013 al personale. Poi – aggiunge- si cercherà di pagare anche qualche fornitore essenziale, per evitare che ci blocchi il servizio”. I dipendenti dell’Ato Belice Ambiente, 300 in tutto tra operatori ecologici, amministrativi ed autisti, finora hanno ricevuto solo un acconto per il mese di gennaio 2013. Ecco perché la decisione di scioperare. I Comuni dovrebbero pagare mensilmente per garantire il servizio. “Vantiamo – dice Lisma- circa 28 milioni di euro di crediti dai Comuni soci, di questi circa 19milioni sono pignorati dai fornitori. La situazione, veramente drammatica, non è legata solo al pagamento degli stipendi degli operai, ma anche a tutti i fornitori essenziali della società che da un momento all’altro potrebbero bloccare il servizio”. La scorsa settimana Lisma ha inviato una nota a tutti i sindaci soci e a tutte le autorità regionali ed alla Prefettura, al fine di rappresentare il rischio di andare in emergenza rifiuti. “I sindaci- dice- dovrebbero cercare di adottare azioni anche del tipo straordinario per risolvere la questione”. A fine anno la Regione ha dato l’opportunità ai Comuni di poter richiedere un’anticipazione sui debiti della società.
Lo sciopero non riguarderà il Comune di Petrosino." Abbiamo provveduto al pagamento degli stipendi - dichiara il Sindaco Gaspare Giacalone -. La richiesta di anticipazione alla Regione e' stata presentata puntualmente e regolarmente. Siamo uno dei pochissimi, purtroppo, comuni ad averlo fatto. Per il resto la situazione di Belice Ambiente e' gravissima perche' 28 milioni di euro di debiti sono il risultato di una gestione scandalosa degli anni scorsi in cui hanno speso senza criterio e senza controlli. Spero che la magistratura possa fare chiarezza e qualcuno paghi. Intanto pero' dobbiamo tutelare i lavoratori ed il Presidente Crocetta deve darci una mano. Accelleriamo i tempi, chiudiamo l'ATO Belice Ambiente e fate gestire direttamente ai comuni la raccolta rifiuti. Se Petrosino gestisse direttamente la raccolta rifiuti vi assicuro che spenderemo molto meno e potremmo finalmente fare una differenziata vera".