Neppure la Campania - che ha una popolazione scolastica superiore alla Sicilia - ci supera. Da settembre, ad un leggero incremento nella scuola dell'infanzia - più 28 cattedre in tutto - corrisponderà un pesante taglio sia alla scuola primaria sia nella secondaria di primo grado, che dovranno accontentarsi di 402 cattedre in meno rispetto a quest'anno.
Anche la scuola superiore subirà un taglio della stessa entità: meno 194 posti. Una notizia purtroppo attesa, ma che complicherà ulteriormente la vita a decine di migliaia di precari isolani in lotta per aggiudicarsi ogni anno supplenza e stipendio. Anche perché sul versante dei pensionamenti le notizie non sono di certo migliori. La legge Fornero, che ha allontanato per tutti - insegnanti compresi - l'uscita dal lavoro, ha cominciato a dispiegare i suoi effetti. Dal prossimo mese di settembre saranno meno della metà rispetto all'anno precedente i docenti che andranno in pensione, appena 1.162 in tutta la Sicilia, contro i 2.649 dello scorso anno.
E se le cattedre si riducono per effetto dei tagli e non si liberano neppure per i pensionamenti i posti disponibili per eventuali immissioni in ruolo e per le supplenze si ridurranno ancora.