La parte più consistente di questi debiti sono verso i 25 dipendenti che aspettano il pagamento di 19 mensilità arretrate.E i debiti della Casa di Riposo marsalese rischiano di essere una bomba pronta ad esplodere per il comune di Marsala che rischia di affrontare in maniera traumatica le conseguenze della crisi dell'Ipab marsalese.
Lo stesso Giovanni Riggio, commissario straordinario dell’Ipab marsalese, in una nota inviata all’Assessorato Regionale alle Politiche sociali e al sindaco di Marsala ha parlato esplicitamente della situazione drammatica che sta vivendo l’ente, che negli ultimi anni ha triplicato il disavanzo passando dai quasi 620 mila euro nel 2007 al milione e 800 mila euro del 2012. Riggio ha ricordato di aver chiesto nelle scorse settimane una conferenza di servizi urgente per valutare un’ipotesi di rilancio dell’Ipab, o l’estinzione.
“Dopo aver riscontrato la situazione deficitaria in cui versa l’Istituzione – scrive il commissario del Giovanni XXIII – ed oggi in progressivo peggioramento, ho intrapreso una serie di colloqui con la rappresentanza istituzionale del Comune di Marsala, con l’intendo di fornire un quadro esaustivo sulla situazione finanziaria in cui versa l’istituzione, confidando di potere, promuovere, mediante l’interessamento delle istituzioni locali, un processo di rilancio dell’Ipab”. In questo senso Riggio aveva pensato di avviare la procedura di gusione tra diversi Ipab nel territorio “ per scongiurare l’aumento del deficit e quindi la prospettiva di chiusura”. Procedura che però si è risolta con un nulla di fatto.
Riggio nella sua nota ha evidenziato anche un’altra latitanza dell’amministrazione comunale, in relazione alla convenzione tra la Casa di Riposo e il Comune scaduta il 31 dicembre. “Nonostante numerosi inviti alla sottoscrizione della nuova convenzione, - scrive Riggio - non si è pervenuti ad alcuna formalizzazione che possa consentirci di valutare ragionevolmente le possibili entrate da porre a base del bilancio di previsione 2013”. Il comune di Marsala soltanto di recente ha stipulato una convenzione per soli 13 posti letto di alloggio notturno per soggetti bisognosi, “assolutamente insufficiente per avviare qualunque forma di ragionevole programmazione futura”.
Nella sua nota il commissario straordinario ha anche sottolineato la situazione critica che stanno vivendo i dipendenti dell’Ipab marsalesi, che da mesi si trovano in stato di agitazione vantando crediti per 19 mensilità. Infatti molti di loro hanno avviato le procedure per gli atti di pignoramento. Per Riggio, vista la fumata nera della fusione, appare sempre più concreta l’ipotesi di chiudere definitivamente la casa di riposo se non si procede con una politica di rilancio del Giovanni XXIII da parte del Comune di Marsala e se, in particolare, non viene sottoscritta la convenzione tra i due enti. La patata bollente adesso ce l’ha l’amministrazione Adamo. L’estinzione della Casa di Riposo di Marsala comporterebbe che tutti i costi e i debiti verrebbero assorbiti dal Comune, che quindi dovrà farsene carico, come prevede la legge. Così come dovrà assumere il personale del Giovanni XXIII, e in questo caso può farlo solo licenziando i precari del comune, come ha sottolineato il consigliere Michele Gandolfo durante l’ultima seduta del consiglio comunale, nella quale è stato affrontato lo spinoso tema dell’Ipab marsalese. "La situazione è di una gravità assoluta, -ha detto il consigliere del Psi - perchè molti precari rischiano il posto di lavoro. Dobbiamo capire cosa fare, ogni mese si accumulano 20.000 euro di debiti, e quando la Casa di Riposo sarà estinta il debito potrà già essere raddoppiato". Già solo nel 2012 è stato accumulato un deficit di 500.000 euro. "La questione è seria e drammatica - ha aggiunto Sturiano - perchè gli impiegati della Casa di Riposo non percepiscono lo stipendio da 18 mesi". "Ci sto mettendo il cuore - ha detto l'assessore alle politiche sociali Antonella Genna - per risolvere il problema. Anche se alla Regione mi hanno tranquillizato dicendo che c'è un piano di razionalizzazione di tutte le Ipab siciliane. Per il resto stiamo mettendo in atto una strategia per trasformare la struttura in una casa protetta per soggetti fragiliPurtroppo sulla pelle della Casa di Riposo sono state fatte diverse campagne elettorali. Bisognava intervenire prima, ormai siamo alla fine: vediamo insieme cosa possiamo fare". La strategia dell'Amministrazione è quindi quella di trasformare la Giovanni XXIII in una Residenza Sanitaria Assistita (RSA). "Già abbiamo cambiato lo statuto della Casa - ha aggiunto Genna - per farla diventare casa albergo".