Speravano di passare le feste di Pasqua tranquilli, invece il papello è arrivato prima. E le proteste non sono state poche, soprattutto perchè la Tarsu è cara, carissima, più del solito. E il servizio svolto da Aimeri Ambiente e Ato non vale le centinaia di euro stampate in bolletta, come lamentano molti cittadini. Per un locale commerciale di 50 mq che produce come rifiuti prevalentemente carta e cartone, ad esempio, la Tarsu da pagare arriva a 250 euro. Sergio, che vive da solo in un locale da 64 mq, dovrà pagare 102 euro.
La gestione dei rifiuti a Marsala è disastrosa, da circa due mesi sono cambiate per l’ennesima volta le regole di conferimento creando ancora più scetticismo e confusione tra i cittadini. Il nuovo sistema di raccolta da parte dell’Aimeri avviene di notte, e questo costerà circa 300 mila euro in più al Comune di Marsala, per pagare gli straordinari ai lavoratori notturni. Il sistema di raccolta notturna si aspettava da tanto tempo, per evitare il passaggio dei mezzi in pieno giorno con congestioni del traffico, e il deposito dei rifiuti in mezzo alla strada alla luce del sole.
Intanto in questo periodo i dati sulla raccolta differenziata, forniti dai liquidatori dell’Ato Terra dei Fenici, dicono che c’è stato un aumento della differenziata passando dal 20 al 36%. Con l’aumento della raccolta di organico, carta e cartono e la diminuzione di Rsu.
Ma la città continua ad essere sporca. Eppure il comune di Marsala continua a pagare tantissimo all’Ato Terra dei Fenici per la gestione del servizio: circa 14 milioni di euro.
Da quest’anno inoltre la Tarsu dovrebbe essere sostituita dalla Tares, una nuova tassa che, a differenza della precedente, mira a coprire il 100% dei costi del servizio di raccolta rifiuti, e non solo l'80% come avveniva prima con la Tarsu. Ciò significa che il Comune di Marsala dovrà prelevare dalle tasche dei cittadini tutti i 14 milioni di euro. La Tares appesantisce il metodo di calcolo e la base imponibile delle vecchie Tarsu e Tia. In primo luogo la Tares si pagherà sull'80 per cento della superficie calpestabile (le vecchie tasse-rifiuti invece sulla superficie dichiarata). Inoltre la Tares è gravata di un "balzello" di 30 centesimi al metro quadrato (che discrezionalmente può essere portato a 40) che andrà a finanziare i servizi indivisibili dei Comuni (manutenzione delle strade, illuminazione pubblica ecc.).
L’entrata in vigore della Tares era previsto per prossimo primo luglio ma un coro di soggetti sociali ha invocato al Governo nazionale la clemenza di un rinvio. Si stima che la nuova tassa sui rifiuti - creata nel 2011 per omologare le sigle Tarsu e Tia - comporterà un aumento in bolletta in media del 30% su scala nazionale, portando ad un maggiore introito di 2 miliardi di euro. Proprio in queste ore il Consiglio dei Ministri ha deciso di far partire la Tares a Maggio, spostando l’avvio della sovrattassa di 30 centesimi a dicembre del 2013.