Lo afferma il deputato regionale Girolamo Fazio, commentando la recente approvazione da parte dell`Assemblea Regionale Siciliana del bilancio della Regione e della legge di stabilità. “Non mi pare di avere visto la tanto sbandierata rivoluzione del presidente Crocetta – ha aggiunto -. Si è andati avanti con i soliti vecchi metodi ed alla Sicilia, ancora una volta, è stata tolta la speranza. Non ci si può trincerare dietro l`esigenza di tutelare i lavoratori e dietro l`aver ereditato da altri tale situazione per non dare una svolta decisa alla nostra regione. Come pensa il Governo Crocetta di creare occasioni di lavoro? Utilizzando tutte le risorse a disposizione per mantenere la situazione attuale? La vergogna poi è stata raggiunta con la vicenda della cosiddetta Tabella H – ha aggiunto Fazio -. E` sembrato di assistere ad un vero e proprio assalto alla diligenza, per cercare di ottenere qualcosa per i propri “protetti”. Non mi pare che il presidente Crocetta sia stato coerente con quanto affermato. Ricordo ancora i titoli nelle prime pagine dei giornali in cui affermava che quest`anno non vi sarebbero stati i fondi a pioggia della Tabella H e poi devo verificare il suo avallo proprio alla Tabella H. Ricordo ancora le affermazioni circa una Finanziaria di rigore, con drastiche riduzioni di fondi anche per servizi ed attività fondamentali, a causa delle gravi difficoltà in cui versa la Regione. Ma è una Finanziaria “lacrime e sangue” solo per alcuni, mentre per altri la manna anche quest`anno è caduta dal cielo. Certamente nella Tabella H ci sono enti ed associazioni che svolgono attività utili ed importanti, ma tantissimi altri no e, specie di fronte ad una situazione di grave difficoltà come quella che si sta vivendo, credo fosse necessario porre fine a metodi legati a vecchie logiche clientelari. Ho abbandonato l`aula, al momento di votare l`articolo relativo alla Tabella H, su cui si era stabilita una convergenza generale di interessi, fatta eccezione ovviamente per coloro che si sono espressi contro, proprio per dissociarmi da metodi ed iniziative che sono lontanissime dalla mia storia personale e politica”.