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10/05/2013 05:00:39

Giacalone: "Ecco il mio primo anno da sindaco di Petrosino"

A me non piacciono molto i festeggiamenti. Ho trascorso questo primo anniversario lavorando, ho realizzato solo dopo che è già passato un anno. E dopo un anno l’entusiasmo è addirittura maggiore. Ogni giorno è una sfida, perché amministrare in tempo di crisi è una cosa non facile. Però la mia squadra ha ormai invalso questa idea che superare gli ostacoli gratifica.

Qual è il suo bilancio del primo anno dell’amministrazione Giacalone?

Questo anno molte cose sono state fatte, c’è stato l’impegno di tutti per realizzare progetti e metterne in cantiere di nuovi. Abbiamo lavorato per “normalizzare” il paese, renderlo più pulito, portare la luce dove mancava, realizzare una serie di interventi di politiche sociali e culturali. Adesso entriamo in una seconda fase, con una serie di programmi che daranno valore aggiunto a questo lavoro. ci sono parecchie cose da fare.

È sensazionale notare come la politica sia cambiata rispetto ad appena un anno fa. Ed è cambiata anche la sua collocazione politica rispetto a quando è stato eletto. Però è anche vero che la politica è essenzialmente immobile, per certi versi.

Io non saprei dire se sono cambiato io o la politica è cambiata attorno a me. La spinta verso il cambiamento è una connotazione che riguarda la mia amministrazione e tutto quello che abbiamo realizzato a Petrosino. Mentre tutto attorno vedo una situazione stabile. In Italia c’è una situazione politica che evolve al peggio, quando ho lasciato Londra tra i miei desideri c’era quello di cambiare il Paese, vivere in un Italia che potesse parlare con un linguaggio nuovo e con volti nuovi, questo non è successo. Io sono però convinto che la voglia di cambiamento ci sia nella gente. C’è bisogno di cambiare la classe dirigente e i partiti. Le mie scelte in questo ultimo anno mi hanno portato a essere più indipendente.

Alla vigilia delle elezioni politiche ha aderito a Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, progetto politico che è già tramontato dopo la batosta elettorale. Si è pentito di questa scelta?

No. Vorrei premettere che spesso Ingroia viene quasi dipinto come un malvivente, quando invece sappiamo che è una persona perbene. Io non ho mai aderito a Rivoluzione Civile, anche perché non è mai partita a tutti gli effetti. Non sono pentito a maggior ragione nel vedere i risultati. Soprattutto dopo aver visto che gente c’è in parlamento e al governo, oggi posso dire “io con tutto questo non c’entro nulla”.

Lei è stato al forum di Cinisi su come si amministra in tempi di crisi, c’erano anche . Che risposte ha dato?

Non è soltanto un fattore matematico amministrare in tempo di crisi, non dobbiamo fare solo i conti con i bilanci. Ma dobbiamo soprattutto tenere conto delle richieste dei cittadini e delle categorie più deboli. Soprattutto, l’allarme che bisogna lanciare è che in tempi di crisi c’è chi fa affari. E un amministratore locale se ne rende conto, deve fare il guardiano del faro, proteggere il territorio dalle speculazioni, deve cercare di sfuggire dal ruolo di esattore fiscale che la politica di un certo tipo vorrebbe invece affibbiargli.