Ma, come singoli ddl, potranno essere riproposti con le correzioni per superare i motivi della censura. Non sarà però riproponibile la tabella H. E’ il risultato di un vertice tra il presidente dell’Ars, Ardizzone, e i presidenti delle commissioni legislative. Si è deciso di andare avanti con i ddl di iniziativa parlamentare, in attesa che il governo presenti le relazioni tecniche ai propri provvedimenti che, proprio a causa di questa deficienza, sono stati rispediti al mittente. Relazione necessaria perché, come sostiene Ardizzone, per finanziare i ddl di spesa il governo ha appostato nei fondi globali 9 miliardi, mentre ne occorrono almeno 10. E a questo proposito non va dimenticato che la maggior parte delle impugnative riguardano la mancata indicazione della copertura finanziaria.
Il capogruppo del Megafono, Giovanni Di Giacinto, intenderebbe aprire un conflitto istituzionale tra il Parlamento e il Commissario dello Stato (sarebbe la prima volta) definendo le censure alla finanziaria «interventismo politico» che «merita di essere sanzionato dall’Ars. È del tutto evidente che il prefetto Aronica eserciti le sue prerogative forse in maniera estensiva o addirittura con atteggiamento morale punitivo: questo è un eccesso ingiustificabile che mette il Parlamento sotto tutela».
Moderato, il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi: «Ci sono stati deputati che in Aula non hanno portato avanti la loro crociata, magari di facciata, e poi hanno invocato un intervento esterno del Commissario dello Stato: ma se qualcuno immagina di delegittimare il Parlamento sperando di accrescere il proprio ruolo personale, avrà l’effetto opposto. Non entro nel merito della decisione del Commissario, ma credo sia ingiusto non riconoscere il lavoro che il governo, il presidente Crocetta, l’assessore Bianchi e il Parlamento hanno fatto».
In polemica col capogruppo del Megafono, interviene Marco Falcone (Pdl): «Quei colleghi che attaccano l’operato del Commissario dello Stato sono nel torto due volte: il prefetto Aronica non fa che compiere il proprio dovere di garante della legittimità, anche costituzionale, delle leggi dell’Ars: cercano solo di camuffare le incongruenze e le inadempienze reali che il documento finanziario celava e che il Commissario ha portato alla luce impugnandone parti. Se poi qualcuno c’è rimasto male per il venir meno di qualche prebenda clientelare pazienza: si dovrà rassegnare! ».
Intanto, esprime soddisfazione l’assessore alle Risorse Agricole e Alimentari, Dario Cartabellotta, per la recente approvazione della finanziaria che ha previsto norme innovative nel settore dell’agricoltura: «In un ottica di coerenza coi principi fondamentali del programma di governo quali legalità, sviluppo e risanamento economico finanziario – dice – è stato ristrutturato l’assetto organizzativo, amministrativo e funzionale dell’assessorato».