Partito da Milano, ha fatto tappa a Forte dei Marmi, Roma, Bologna e si è concluso nella sede storica di Sant'Agata Bolognese. Lì, cinquant'anni fa l'impetuoso e infaticabile imprenditore ferrarese
Ferruccio Lamborghini fondò la casa con l'effigie del Toro. Ferruccio, nato il 28 aprile del 1916 a
Renazzo (frazione di Cento in provincia di Ferrara) è figlio di agricoltori e ha una passione infinita per i motori che lo porta a Bologna, a lavorare in un'azienda di revisione automezzi.
Negli anni quaranta, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all'esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori, fondando nel 1948 a
Cento la Lamborghini Trattori.
Agli inizi degli anni sessanta era uno dei migliori clienti di Enzo Ferrari, ma la leggenda, per la verità confermata dallo stesso Ferruccio, narra di un diverbio tra i due, quando in un incontro a Maranello si lamentò di un difetto del cambio e del differenziale della sua Ferrari, suggerendo al Drake come eliminarli, il quale rispose rinfacciandogli una sua incapacità di guida sportiva. Leggenda o realtà, una cosa è certa, nel 1962 si mise a lavorare al progetto di una sua auto sportiva e già nel 1963 dopo aver costituito la "
Automobili Ferruccio Lamborghini", presentò al Salone dell'auto di Torino la
350 GT, la sua prima auto. Fu con la
Miura che rivoluzionò il settore delle sportive. A tutti gli effetti la prima Hypercar della storia.
Con quell'auto inizia la grande storia delle Lamborghini, che continua con la
Espada e poi,
Islero, Jarama, Urraco, e pietre miliari come
Countach e le più moderne
Diablo, Murcielago e
Gallardo o l'ultima nata
Aventador. I nomi di queste auto? Sono tutti nomi di Tori, segno zodiacale del patron Ferruccio e da
sempre brand della casa. La proprietà della Lamborghini è cambiata diverse volte. Il suo fondatore la lasciò nel 1972 in piena crisi petrolifera. Dal 1998 è in mano al gruppo
Volkswagen con
Audi, capace di nuovi impulsi e investimenti impensabili prima. Molto è cambiato e in meglio per la casa di Sant'Agata. Una cosa è rimasta immutata, il suo Dna che rispecchia il carattere forte, la capacità d'innovazione e la voglia di progresso di un uomo cresciuto in mezzo ai campi con la passione per i motori.
Carlo Rallo