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08/06/2013 04:48:42

Gucciardi a Crocetta: "Dopo il voto, rivedere la maggioranza all'Ars"

Si vota a Catania e in altri Comuni minori. Dodici sono i Comuni chiamati al voto in provincia di Trapani. Le alleanze sono variabili, i classici cartelli di una volta, centrodestra - centrosinistra, non ci sono più. Ma sicuramente al Pd non è andata giù la scelta di Rosario Crocetta di schierare il suo movimento "Il Megafono" contro il Pd in diversi Comuni. E' per questo che Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all'Ars, annuncia: "Vada come vada, dopo le elezioni bisogna rivedere i rapporti con il governo". La maggioranza che appoggia Crocetta è in piena fibrillazione: scalpita per rimettere in discussione gli assetti di governo..
«Il senso di responsabilità del Pd - ha dichiarato Gucciardi - alla vigilia delle amministrative, ci porta a sospendere ogni discussione, ma sarebbe un errore non valutare con attenzione i troppi campanelli d'allarme che stanno suonando nella maggioranza». Nei giorni scorsi, l'Udc e alcuni settori dello stesso Pd avevano chiesto una maggiore visibilità politica, così come il gruppo dei Democratici riformisti. Il segretario regionale del Partito Democratico, Giuseppe Lupo, però, aveva invitato tutti ad impegnarsi nella campagna elettorale.
«Il presidente Crocetta - ha aggiunto Gucciardi - sta portando avanti un lavoro importante, difficile e delicato: proprio per questo è indispensabile che la sua azione sia sostenuta da una maggioranza motivata e compatta. All'indomani della tornata elettorale, per realizzare davvero quel processo di cambiamento, riforme e innovazioni per il rilancio della Sicilia, appare opportuno ripensare l'accordo di maggioranza e avviare una fase politica nuova e più evoluta, a partire dai rapporti fra maggioranza e governo».
Per il segretario del Pd, Lupo, che non era informato, la presa di posizione del «suo» capogruppo, «è condivisibile, ma parliamone da martedì in poi. Soprattutto, parliamone tutti insieme. C'è bisogno di un progetto comune per lo sviluppo della Sicilia».
Ma anche per il presidente dei Drs, Marco Forzese, «i rapporti tra maggioranza e governo sono tutti da ridisegnare, al di là delle affermazioni di D'Alia dell'Udc, sugli assessori di diretta emanazione del presidente che appaiono condivisibili. Qui c'è da rilanciare l'azione politica e di governo in Sicilia e Crocetta ne dovrà prendere atto, già all'indomani delle amministrative».
Il presidente della Regione, però, finora ha resistito a tutte le richieste che, direttamente o indirettamente, gli sono arrivate di passare da un «governo di tecnici» ad un «governo di politici». Ha «licenziato» gli assessore Battiato e Zichichi perché non ne ha potuto fare a meno. Difficilmente, cederà alle richieste dei partiti della maggioranza. Maggioranza che si è formata solo in seguito alla decisione di diversi deputati eletti nel centrodestra di passare dalla parte di Crocetta. Il responso delle urne fu diverso: i partiti che sostenevano Crocetta, Pd, Udc e Megafono, ottennero appena 39 deputati su 90. La coalizione è al governo perché Crocetta fu il candidato alla presidenza più votato, con poco meno del 35% dei voti. L'astensione fu del 53%