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13/06/2013 04:20:21

Processo Rostagno. "Il flop della superperizia", l'esame del Dna per Mazzara e la testimonianza di due 007

 Ora tocca a due funzionari dello Stato. La loro testimonianza potrà dare un contributo decisivo? Due 007 dei servizi segreti italiani, uno dell' Aisi (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna) e l'altro dell' Aise (Esterna) verrano ascoltati, infatti, il 19 giugno prossimo, sulle informative trasmesse  su "Gladio" e sulla presenza dei servizi di sicurezza presenti alla fine degli anni '80 a Trapani. La loro audizione avverrà a porte chiuse come richiesto dalla difesa degli imputati Vito Mazzara (ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio) e Vincenzo Virga (mandante).  E' questa una delle decisioni prese dalla Corte di Assise di Trapani presieduta da Angelo Pellino, nel corso della 52^ udienza del processo per la morte del giornalista e sociologio, ucciso a Lenzi (Valderice) il 26 settembre del 1988.   La Corte, a sorpresa, ha deciso di accertare la presenza di eventuali impronte digitali o residui biologici sui reperti balistici e di procedere ad una comparazione con quelle di Vito Mazzara. Sono accertamenti molto importanti per il giudizio finale, soprattutto dopo il "flop della superperizia" di Paniz e Gatti. L’imputato Mazzara ha dato il consenso all'esame e nel corso dell'udienza gli è stato prelevato quanto necessario per avere il suo Dna. Per fare questi ulteriori esami,  iniziati lunedì 10 giugno, è stato conferito il compito a tre periti: Elena Carra, Paola De Simone e Gaetano Roccuzzo che dovranno consegnare la loro relazione a fine settembre. Tra i testi ascoltati, il perito Enrico Russo che ha esaminato le strade, i terreni e le vie di fuga da Lenzi e le piste di volo di Chinisia e Milo, da dove, ha confermato, oggi  si può ancora decollare e atterrare con un velivolo come nel 1988.  Il  capo della Squadra Mobile di Trapani, Giovanni Leuci,   è stato sentito in merito alle sue indagini sulla loggia massonica segreta Iside 2. Rostagno, ha detto Leuci, si interessò di quella loggia, deponendo in sede di indagini preliminari.   Quei verbali, però, sono rimasti dimenticati per anni. In uno di questi verbali si  parlava  di un odontotecnico trapanese,  il dott. Antonino Gianquinto, iscritto negli elenchi della loggia massonica di Trapani. La Corte ha chiesto di rintracciarlo e di citarlo per la prossima udienza del processo.  Al capitano dei carabinieri Pierluigi Giglio è stato chiesto, invece, di identificare e rintracciare il signor Scalabrini. Secondo il verbale di servizio del 26 settembre 1988, redatto dai carabinieri Scherza e Di Girolamo della stazione di Napola,  i primi ad arrivare sul luogo del delitto, tale Scalabrini aveva chiamato in caserma per dire che vicino la Saman si erano sentiti dei colpi di arma da fuoco. Nel corso dell'udienza, l'avvocato Carmelo Miceli, che rappresenta le parti civili Chicca Roveri e Maddalena Rostagno, ha consegnato alla Corte la perizia balistica fatta dal consulente Gianfranco Gucci, secondo cui, l’esame condotto dai periti Paniz e Gatti  avrebbe dovuto essere ben più approfondito e pertanto ha ritenuto indispensabile ripetere ed arricchire l’esame comparativo.  Alla prossima udienza, fissata il 19 giugno, saranno citati i due 007 e i carabinieri Scherza e Di Girolamo.