L’iniziativa, partita negli Stati Uniti per contrastare il fenomeno è stata lanciata dalla campagna di sensibilizzazione "It Can Wait" (Può attendere), su commissione della compagnia telefonica statunitense AT&T. 34 minuti che raccontano le storie drammatiche di chi è stato vittima o autore di incidenti stradali causati dall’invio di un sms mentre si è alla guida. C’è la storia di un ragazzino investito da un giovane. Un’altra racconta la vicenda di un trentenne che vive di rimorsi per aver distrutto un’intera famiglia. La terza storia mostra la nuova vita di Debbie, una donna un tempo attivissima e oggi ridotta a uno stato di demenza che la obbliga a dipendere dal fratello e dalla sorella, naturalmente a causa di un incidente provocato da una persona che stava guidando inviando sms. L'ultimo video dà la parola ai parenti delle vittime di un gravissimo incidente, tutti morti sul colpo.
Guidare e mandare messaggi sta diventando una delle maggiori cause di incidenti sulle strade di tutto il mondo. Prima, ci si limitava a telefonare mentre si era al volante, cosa che già aumentava la possibilità di incidenti di 2,8 volte, ora con i messaggi istantanei si va oltre distogliendo gli occhi dal volante e accrescendo quel coefficiente fino a 28 volte. Le ultime statistiche dicono che il cellulare fa più vittime dell'alcool: nel 2011 ha causato 3.331 morti e 387 mila feriti solo negli Stati Uniti contro i 2.700 morti e i 282mila feriti provocati dall'alcol. In Europa circa la metà dei guidatori ammette di leggere i messaggi mentre guida, una cifra che tra gli italiani sale al 61%, mettendoci tristemente al primo posto della classifica.