Rio de Janeiro, 1913. In una storica dimora della città, adibita ad ambulatorio dal medico polacco Miroslav Zmuda, accade un fatto di cronaca sanguinoso e apparentemente inspiegabile: il segretario alla presidenza della Repubblica viene trovato strangolato, legato a un letto e bendato.
Solo una ristrettissima cerchia di notabili sa che dietro la facciata dell’ambulatorio si cela il miglior bordello della città: uomini, donne, coppie, ognuno trova nelle stanze del dottor Zmuda l’“infermiera” più adatta alle proprie esigenze. Un vero e proprio tempio della trasgressione, in cui tutto è possibile, all’insaputa di tutti, ma sempre sotto lo sguardo vigile del dottor Zmuda, sessuologo ante litteram impegnato a studiare gli amplessi dei propri “pazienti”. L’indagine ci conduce attraverso i misteri di Rio, tra i riti della capoeira, l’arte marziale di provenienza africana, e gli scandali erotici della storia brasiliana. Una straordinaria rivelazione letteraria dal Brasile: un romanzo che è assieme un noir, un racconto erotico e una peccaminosa “guida” storico-letteraria di Rio de Janeiro.
Nato a Rio nel 1961, ma di origini libanesi, Alberto Mussa ha studiato matematica e musica prima di dedicarsi alla letteratura. Filologo e linguista specializzato in lingue africane del Brasile, insegna all’università della sua città natale. Sin dal suo esordio letterario, nel 1997, ha proseguito lungo il filone della ricerca storica e antropologica. Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in numerosi paesi. Il mistero di Rio è il suo romanzo più recente e ha vinto il PremioMachado de Assis 2011, prestigioso riconoscimento letterario promosso dall’Academia brasileira de letras, istituita su modello dell’Académie française.