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08/10/2013 09:18:00

Crocetta e il Pd, è ancora stallo in Sicilia

 Non si placano le polemiche tra Rosario Crocetta e il Pd.  Crocetta, che ieri è stato a Roma, aveva assicurato che avrebbe partecipato alla direzione regionale del partito riunita per stabilire le regole degli imminenti congressi provinciali che dovranno essere celebrati entro la penultima domenica di novembre, essendo state fissate per l'8 dicembre le primarie per l'elezione del segretario nazionale. Ma la cancellazione del volo del primo pomeriggio ha impedito al presidente della Regione di arrivare in tempo.

Sulla questione del rimpasto di giunta ognuno è rimasto arroccato sulle proprie posizioni. Crocetta non intende accettare il diktat della direzione del Pd, cioè «licenziare» gli assessori di area Pd; il segretario del Pd, Lupo, è deciso a non indietreggiare rispetto al mandato politico avuto dalla direzione del partito. Cerca di mediare ad oltranza, nel tentativo di trovare una soluzione, il capogruppo all'Ars, Gucciardi.
«Questo governo - ha ribadito Lupo, a margine della direzione del Pd - ha bisogno di una marcia in più per lo sviluppo e il lavoro. Questa giunta così com'è è troppo debole e non è in grado di risolvere le emergenze della Sicilia. Lo dimostra l'evidenza dei fatti. Non abbiamo mai chiesto un rimpasto né un azzeramento della giunta, ma un rafforzamento politico, non per incapacità o incompetenza del singolo assessore, ma per il profilo della giunta nel suo complesso. Noi non siamo all'opposizione e non siamo in maggioranza visto che non siamo rappresentati in giunta. Valuteremo i singoli atti volta per volta e li voteremo se li condivideremo». A qualche metro di distanza, gli assessori Mariella Lo Bello e Nelli Scilabra, entrambe di area Pd, che hanno deciso di rimanere in giunta, ma che per marcare la loro appartenenza al Pd hanno partecipato alla direzione del partito.Ma non è solo il rimpasto o il rafforzamento della giunta ad alimentare i dissapori tra Crocetta e il Pd. Lupo, infatti, ha posto anche il problema Megafono: «Ancora prima del rimpasto va definita la questione del Megafono, che non può essere un partito contro il Pd. Un giorno è un'idea, il giorno dopo un'area culturale e il giorno dopo ancora un movimento politico organizzato che presenta cadidati sindaco contrapposti a quelli del Pd». E, secondo una delle regole stabilite per il congresso, non potranno ottenere la tessera né votare coloro che nel territorio hanno svolto attività politica contro il Pd. Una regola per arginare l'afflusso di ex militanti di altri partiti, ma che ha l'obiettivo di impedire la partecipazione alle assise congressuali ai militanti del Megafono. La questione Megafono, dopo il pronunciamento della commissione nazionale di garanzia, sarà affrontata da quella regionale. «Il Pd ha detto che ci dobbiamo dimettere - ha sottolineato l'assessore alla Formazione professionale, Scilabra - ma io aspetto ancora di conoscerne le ragioni. Che cosa ho sbagliato finora? Forse la mia azione politica è stata troppo riformatrice? La critica deve essere politica. Secondo me, comunque, si risolverà tutto tra breve».
Il presidente Crocetta, da parte sua, dopo il probabile incontro con i vertici del Pd, oggi, riunirà la giunta per il varo definitivo del disegno di legge sulle Città metropolitane che all'Ars dovrebbe avere un percorso paralello a quello sull'istituzione dei Liberi consorzi di comuni. «Stiamo lavorando anche al bilancio e al disegno di Legge di stabilità - ha rivelato Crocetta - con l'assessore Bianchi che a Roma sta organizzando un incontro con il ministro Saccomanni». L'assessore all'Economia continua a lavorare per la Sicilia, ma come ha più volte detto, rimarrà in giunta solo se tornerà la pace tra Crocetta e il Pd.
Intanto, giovedì il presidente della Regione dovrà riferire all'Ars sulla situazione politica della sua maggioranza. Considerato che domani tornerà a Lampedusa dove è prevista la visita del presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, in giornata dovrebbe consultare anche le altre forze della maggioranza.