Un viaggio all’interno di una medicina complementare sempre più diffusa e molto efficace. Scienza che aiuta a ritrovare il giusto equilibrio del proprio corpo ed a vivere meglio
Cos’è esattamente l’Osteopatia? Il termine, coniato dal medico statunitense Andrew Taylor Still, padre fondatore di questa disciplina, può trarre in inganno, immediatamente si pensa ad una pratica legata alle ossa. Ma etichettare l’Osteopatia come “la pratica che cura le ossa” è assolutamente riduttivo, come lo è associarla solo ai problemi muscolo-scheletrici, errore che spesso si fa.
Per rispondere in modo esauriente, l’Osteopatia è una Terapia Manuale, complementare alla medicina classica. Tale metodica naturale tratta le varie patologie senza l’utilizzo di farmaci, avvalendosi di un approccio causale e non sintomatico; studia l’individuo nel suo complesso, non si accontenta di risolvere il sintomo, ma va alla ricerca della causa di ogni sofferenza che può trovare la sua localizzazione in una zona diversa rispetto a quella in cui ha sede il dolore. Per far ciò si avvale delle domande mirate sulla storia clinica del paziente, dell’osservazione della postura, dei test specifici e della palpazione tissutale.
Questa terapia razionale fonda il suo metodo sulla comprensione dei principi base di unità del corpo, di autoregolazione e d’interrelazione tra struttura e funzione.
Il primo stabilisce che la persona è unità di corpo, mente e spirito e dunque non è semplicemente un insieme di parti, bensì un organizzazione di sistemi intercorrelati e interdipendenti. Il secondo principio afferma che il corpo ha la capacità intrinseca di autoregolarsi e autoguarirsi, basti pensare ai tagli che si rimarginano, alle fratture che si saldano o alle influenze che passano. Questo concetto di conservazione della salute fu studiato da Claude Bernard, il quale nel XIX secolo affermava che la “costanza dell’ambiente interno è una condizione per la vita libera” e venne successivamente approfondito da Walter Cannon che usò il termine “Omeostasi” per definire la capacità di ogni organismo di mantenere costante l’ambiente interno nonostante le variazioni dell’ambiente esterno. Il terzo principio sostiene che struttura e funzione del corpo sono in relazione reciproca. Infatti, un’anomalia strutturale, come le tensioni miofasciali conseguenti al colpo di frusta possono portare ad un’anomalia funzionale, come la cefalea, il disequilibrio etc.
Nella medicina osteopatica, dunque, lo sforzo principale è quello di cercare dove la salute si interrompe e quali sono i fattori che hanno indebolito la vis medicatrix (la forza guaritrice), non dove il corpo manifesta il dolore, perché quest’ultimo spesso è un compenso o semplicemente un segnale d’allarme. Per far ciò è di fondamentale importanza il connubio tra percezioni manuali e conoscenze scientifiche, a tal proposito A. T. Still diceva sempre ai suoi studenti: “Anatomia, anatomia e ancora Anatomia”, fondamentale per conoscere le relazioni esistenti tra le varie strutture del corpo.
L’Osteopatia, dunque, non è un’arte miracolosa o un massaggio terapeutico che “scioglie” le tensioni; per l’osteopatia il problema non è la tensione, ma il perché la tensione si è creata e far in modo che non torni più.
Per ridurre le disfunzioni del corpo l’Osteopatia agisce per contatto diretto sul paziente, avvalendosi di diverse tipologie di tecniche: Tecniche articolari, viscerali, cranio-sacrali e fasciali, che costituiscono la “cassetta degli attrezzi” dell’osteopata.
I trattamenti osteopatici sono indicati per persone di tutte le età, dal neonato all’anziano, dallo sportivo alla donna in gravidanza e in caso di: lombalgie, cervicalgie, discopatie, dolori articolari, cefalee mio tensive o congestizie, sinusiti, disequilibri, disturbi viscerali (stitichezza, coliti, reflusso gastro-esofageo, dolori mestruali, incontinenza urinaria da sforzo), dolori muscolari di vario genere, dolori post-traumatici ad esempio in seguito a colpi di frusta o incidenti, problemi posturali, occlusali e nella prevenzione.
L’approccio Osteopatico non è da considerarsi un protocollo di tecniche manuali, ma una strategia terapeutica ragionata, basata sulla profonda conoscenza dell’anatomia, fisiologia e della patologia al servizio dell’uomo e a sostegno dell’approccio pluridisciplinare della medicina tradizionale.
A cura della dott.ssa Federica Farinola
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