Porta strascichi ancora oggi quel nome scritto sull’informativa della Dia di tre anni fa. Un nome noto, quello di Riccardo Savona, deputato regionale. Il suo nome compare nelle 3 mila pagine della Direzione Antimafia di Palermo sul sequestro di beni al re dell’eolico Vito Nicastri.
Adesso il presidente della Regione ha rispolverato quella vecchia storia. E lo fa proprio al congresso dei Drs di cui fa parte Savona, a Campofelice di Roccella. Una convention, quella dei Democradici e Riformisti per la Sicilia finita con parole forti di Crocetta. "In questa sala c'è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente", ha detto Crocetta, citando quanto disse oltre trent’anni fa Pio La Torre. Il riferimento è a Savona, che zitto zitto, si alza e se ne va, tra gli applausi dei presenti al discorso del Governatore.
Savona, appunto, figurava nelle pagine sulla maxi operazione della Dia che alzo il velo sugli affari della mafia nell’energia alternativa. Con il sequestro di beni più alto nella storia italiana, 1,5 miliarti di euro sottratti a Vito Nicastri, di Alcamo, il re dell’eolico. Quello che riusciva a ottenere contributi, comprava, costruiva, rivendeva chiavi in pano parchi eolici. Nicastri era al centro di un triangolo ai cui vertici c’erano imprenditori, mafia e politica. Nicastri era proprio lì, appunto, al centro. Lo sviluppatore. La Dia scopre che l’impero di Nicastri, elettricista in carriera, è stato accumulato nel tempo grazie anche all’aiuto della mafia. Di quella riconducibile a Matteo Messina Denaro. Non è prestanome del super latitante, Nicastri. Non è colluso, non è nemmeno mafioso. Nicastri teneva tutti in pugno, anche la mafia, che nell’affare dell’eolico entrava per una minima percentuale. Per una questione di rispetto. Per fare le basi di cemento, estorcere il terreno. Poi a tutto il resto ci pensava lui. Cosa c’entra Savona in tutto questo. “Il 3 marzo 2008 Savona – scrissero allora gli investigatori - ha ricevuto tre bonifici bancari per complessivi 15 mila euro da due aziende del gruppo Nicastri".La Dia aggiunge: "Per inciso si rappresenta che nel luglio 2010 l'Ars ha approvato in via definitiva la legge sugli aiuti alle imprese che consente di effettuate una spesa per circa 15 miliardi di euro, grazie anche al parere favorevole espresso dalla Commissione Bilancio della quale Savona e' presidente". Savona si difese sempre ritenendosi estraneo ai fatti, e sui bonifici disse che erano aiuti elettorali regolarmente dichiarati.
Adesso lo strappo di Crocetta. Strappo che non potrà non avere ripercussioni sugli equilibri politici all’Ars. Savona infatti fa parte della maggioranza che sostiene Crocetta. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo", ha detto all'Ansa il presidente della Regione dopo il congresso. "Savona ha capito che non c'è più trippa per gatti". Savona è uno dei deputati più longevi dell’Ars, ha sempre bazzicato in partiti e gruppi politici di centro. Sui rapporti tra Savona e Nicastri, ieri, ha scritto il quotidiano Repubblica. Sarà stato questo a far ricordare a Crocetta vicende vecchie tre anni e che fino a qualche ora prima non avevano destato preoccupazioni al governatore. Savona non ci sta. Respinge ogni accusa e si difende: “Quest’oggi l’edizione palermitana del quotidiano “La Repubblica”, ha riproposto – ancora una volta, per l’ennesima volta – un articolo nel quale si narra di miei rapporti con l’imprenditore trapanese Vito Nicastri. Credo valga la pena ricordare a chi finge di non saperlo, che la vicenda risale a parecchi anni addietro, che nel merito l’Autorità Giudiziaria ha svolto approfondite indagini e che mai – dico mai – sono stato oggetto di processi giudiziari sul caso in questione. Lascia pensare che una notizia così datata nel tempo, di molto precedente alla mia adesione al Gruppo dei Democratici e Riformisti ed alla mia recente nomina nel delicato ruolo di Presidente della Commissione spending review, venga adoperata soltanto adesso per ledere la mia immagine ed il mio ruolo nella Istituzione Parlamentare”. "Non nascondo di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta – ha continuato Savona. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il Sig. Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste “la notizia” insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Darò mandato ai miei legali di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilità nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona".