Si è tenuto ieri l'atteso incontro tra il presidente della Regione, Crocetta, e il gruppo parlamentare del Pd, a palazzo dei Normann. Dalle indiscrezioni filtrate il confronto sarebbe stato molto tranquillo e sereno. Lo stesso Crocetta, al suo arrivo, ai cronisti che gli chiedevano se si sentisse a disagio ha risposto: «Perché mai? Sono iscritto al Pd. Per me è normale essere qui. Mi auguro, comunque, che questa riunione rappresenti l'inizio di un nuovo percorso. Deve prevalere il senso della ragione; è il tempo di discutere delle cose da fare e dei problemi da affrontare».
Seduto tra il capogruppo all'Ars, Gucciardi, e il segretario regionale, Lupo, Crocetta ha ascoltato gli interventi dei deputati. Lupo ha ribadito quanto stabilito dalla direzione regionale del Pd che, oltre allo scioglimento del Megafono, ha chiesto le dimissioni dei quattro assessori di area Pd, con il conseguente rimpasto della Giunta. Ma Crocetta non intende cambiare l'assetto del suo governo dato che ntro il 31 dicembre dovrà concludere il riformatorio degli enti locali e fare approvare Bilancio e finanziaria.
Il presidente della Regione ha ascoltato con attenzione i temi programmatici che sono stati messi sul tavolo.
Sul tema «bollente» - cioè, il rimpasto di Giunta - Crocetta ha proposto di riprendere l'argomento dopo la conclusione della stagione congressuale che vivrà il suo clou l'8 dicembre con le primarie per l'elezione del segretario nazionale. La proposta di Crocetta di deporre momentaneamente le armi è stata accolta dal gruppo del Pd, ma tenendo ferme le decisioni della direzione regionale.
Venerdì prossim il presidente della Regione dovrà rendere all'Ars le dichiarazioni sullo stato di salute della sua maggioranza.
Peraltro, oggi dovrebbe essere formalizzata la mozione di sfiducia preparata da M5S e Gruppo Musumeci. Mozione sulla quale manca la diciottesima firma, quella di Currenti (Musumeci) che si è detto contrario alla sfiducia. Se Currenti dovesse rimanere sulle sue posizioni, la diciottesima firma sarà quella del vicecapogruppo del Pdl, Falcone, che ieri è tornato ad attaccare il governo regionale sugli sprechi nel servizio di emergenza-urgenza, il 118. «La settimana scorsa - ha dichiarato Falcone - l'assessore alla Salute, Borsellino, aveva gridato allo scandalo per le facili promozioni e gli sprechi del 118, gestito dalla società partecipata Seus; oggi, invece, scopriamo che con una manovra interna di bilancio alla stessa società l'assessore Borsellino riconosce altri 4,5 milioni rispetto allo stanziamento iniziale di 141 milioni».