Sarà discussa martedì prossimo la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del presidente della Regione, Rosario Crocetta, presentata da Movimento 5 Stelle e Gruppo Musumeci, con il soccorso del vice capogruppo del Pdl all'Ars, Marco Falcone, che ha così consentito di raggiungere il numero minimo di firme, 18, necessario per potere iscrivere la sfiducia all'ordine del giorno. Si annuncia un dibattito piuttosto serrato, tant'è che l'Aula è stata convocata per le ore 11, invece che alle 16 come avviene solitamente. La decisione è stata adottata dalla conferenza dei capigruppo dopo la richiesta del presidente del Pd, Baldo Gucciardi, di non calendarizzare per la seduta di oggile comunicazioni che Crocetta avrebbe dovuto fare sullo stato della sua maggioranza.
«Abbiamo superato le difficoltà - ha detto Gucciardi - a questo punto il dibattito previsto per venerdì appare superfluo, anche perché chi vorrà dire la sua sul governo potrà farlo martedì, nella seduta d'Aula per la mozione di sfiducia».
La mozione di sfiducia, dunque, potrà essere dibattuta grazie alla sottoscrizione dell'atto da parte di Marco Falcone, nonostante il gruppo parlamentare del Pdl, del quale è vice capogruppo, nel corso di un'apposita riunione avesse chiesto a M5S e Gruppo Musumeci di soprassedere e presentare la mozione dopo la conclusione della sessione di bilancio. Proposta respinta al mittente dal capogruppo del M5S, Giancarlo Cancelleri, che, oltre le 14 firme dei componenti del suo gruppo parlamentare, contava anche sulle 4 del Gruppo Musumeci. Ma Pippo Currenti ha dichiarato di non essere d'accordo, facendo così venire meno la diciottesima firma utile per iscrivere la «sfiducia» all'ordine del giorno dell'Aula. Marco Falcone ha subito messo a disposizione la propria firma, per consentire il dibattito sulla mozione di grillini e Gruppo Musumeci. Anche se non l'hanno sottoscritta, anche gli altri deputati del Pdl voteranno la sfiducia. «Non avremmo voluto togliere prezioso tempo all'Ars - ha sottolineato il capogruppo del Pdl, Nino D'Asero - in un periodo delicato come l'attuale che ci richiama tutti al senso di responsabilità. Ma al momento del voto, non potremo che dire sì alla sfiducia».
Una mozione che difficilmente raggiungerà i 46 voti necessari per essere approvata. Sulla carta, le opposizioni possono contare su 37-38 voti. Che dalle fila della maggioranza possano manifestarsi franchi tiratori è da escludere, casomai potrebbe accadere il contrario. Perché nel caso la sfiducia fosse approvata, con Crocetta andrebbero a casa anche gli altri 89 deputati dell'Ars.