Tutelare i diritti dei lavoratori stranieri del settore agricolo. Ha preso il via anche quest'anno, con l'iniziativa “Sgombriamo il campo”, il “Sindacato di strada”, campagna promossa dalla Flai Cgil finalizzata al monitoraggio della condizioni di lavoro della manodopera straniera impiegata in agricoltura.
Dai primi incontri tenuti con i lavoratori stranieri, attualmente impegnati nelle raccolte di prodotti agricoli nelle terre di Campobello di Mazara, Marsala e Castelvetrano, sono emerse situazioni caratterizzate da tragiche condizioni di vita e di lavoro.
Per la Flai Cgil “è inaccettabile che i lavoratori stranieri lavorino per 10 ore consecutive in cambio di una cifra giornaliera che oscilla tra le 30 e le 35 euro e che continuino a subire condizioni di lavoro in cui vige la totale assenza di regole malgrado la pressante iniziativa sindacale a tutela dei diritti dei lavoratori agricoli ha portato alla definizione del “caporalato” come reato penale, punibile con la reclusione da 5 a 8 anni.
“Ciò che proponiamo - ha detto la segretaria provinciale della Flai Cgil di Trapani Giacometta Giacalone - è la creazione di un elenco istituzionale che raccolga le domanda e le offerte di lavoro, eliminando, così, il mercato di piazza dei nuovi schiavi”.
La Flai Cgil rivendica il diritto a un mercato del lavoro agricolo trasparente e legale e a condizioni di vita che non violino i diritti dell'uomo.
“Un mercato del lavoro legale - ha detto Giacalone – sarebbe conveniente non solo per i lavoratori che vedrebbero così garantiti diritti, tutele e salario, ma anche per le aziende che, attraverso il canale ufficiale, potrebbero avere accesso ad agevolazioni, premialità fiscali e contributive”.
La Flai insieme alla Cgil rivendica, inoltre, la necessità di un piano di accoglienza, predisposto da Prefettura e Comuni, per i lavoratori stranieri del settore agricolo.
“La manodopera straniera impiegata nelle terre dell'intero territorio - ha detto il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona – è una realtà nota così come lo sfruttamento che subiscono i lavoratori, costretti a sottostare a pseudo regole che nulla hanno a che fare con contratti di lavoro e rispetto dei diritti. Al prefetto Falco – ha concluso Cutrona – chiederemo un intervento mirato, nell'ambito dell'accoglienza, rivolto a questa importate tipologia di lavoratori che, di anno in anno, svolgono un'importante ruolo per l'economia dell'intera provincia sottostando a condizioni di vita non più tollerabili ”.