Grande valore della prevenzione, estrema attenzione alle malattie croniche, spesso coesistenti in uno stesso paziente, aggiornamenti continui sulla chirurgia laparoscopica e robotica. Questi sono solo alcuni dei punti focali sui quali è stato centrato il congresso regionale SNAMID – società scientifica medici di medicina generale – della Sicilia che si è svolto – con il contributo essenziale di sessanta esperti di fama internazionale – lo scorso week end nel complesso San Francesco dell’Hotel delle Terme di Sciacca. Dal congresso sono state elaborate le linee guida per tracciare il nuovo identikit del medico di medicina generale affinché divenga il punto focale del sistema sanitario italiano, non in Sicilia, ma in tutta Italia.
“Ci troviamo in un momento molto particolare per la Sanità – ha detto Roberto Stella, presidente SNAMID nazionale – che deve tenere conto dei cambiamenti avvenuti e legati, in primo luogo all’innalzamento dell’età media che ci obbliga a fronteggiare in maniera sempre migliore e più puntuale le malattie croniche”. Da qui la rinnovata centralità del medico di famiglia, la cui valorizzazione consente agli ammalati di vivere in casa le proprie patologie, in condizioni certamente migliori e meno gravose per la pubblica amministrazione. “In questo senso – ha anticipato il presidente Stella – è già aperto il dialogo tra la nostra società scientifica e la politica e in particolare con le Regioni che devono, necessariamente, investire nel territorio valorizzando il ruolo del medico di medicina generale”. Un addio alla concezione ospedalo-centrica degli anni ’70 che vede i presidi ospedalieri adesso diventare punti d’eccellenza solo per i cosiddetti acuti (interventi chirurgici, situazioni di alta criticità limitata nel tempo ecc..).
In tempo di spending review “va dato grande valore alla prevenzione sia primaria che secondaria – ha sottolineato Pietro Marino, presidente SNAMID Sicilia alla presenza di oltre diverse centinaia di medici – prima per combattere i fattori di rischio e poi per favorire la diagnosi precoce che impedisca l’insorgere di complicanze. In questo senso l’intero congresso è stato concorde nella necessità di favorire momenti di alta formazione che consentano al medico di medicina generale di accrescere la propria autorevolezza nei confronti dei pazienti”. “Negli ultimi 25 anni – ha aggiunto Stella – lo sviluppo della tecnologia ha favorito la diagnostica per immagini, decisamente molto costosa che, da evento eccezionale, legato ad accertamenti specifici, è divenuta, nell’immaginario dei pazienti-utenti, la regola. Ebbene, il percorso di crescita dell’autorevolezza del medico di medicina generale prevede il ritorno al rapporto fiduciario medico-paziente che punta al valore della diagnostica di primo livello, che non ha nessun costo. In questo senso è necessario puntare alla competenza”.
“Ma la vera emergenza – ha precisato Piero Marino – sono le malattie croniche, sia dal punto di vista dell’incidenza che della prevalenza, oltre che per quanto riguarda le ricadute economiche e sociali. Noi medici di famiglia dobbiamo essere attrezzati ad affrontare le comorbilità, ossia la coesistenza in una stessa persona di due o, a volte anche tre, patologie croniche che compromettono le condizioni cliniche del paziente”. Da qui la determinazione di puntare sull’appropriatezza delle linee-guida per le condotte di ogni medico, che, secondo quanto deciso dal congresso, deve essere sempre suffragato da lavori clinici, sperimentali e di ricerca.
Spazio anche al dibattito sulla prescrizione dei farmaci generici, tutti gli esperti hanno convenuto nell’affermare che, seppur da non demonizzare, vanno usati con una certa attenzione.
Una sezione ha riguardato anche i contenziosi medico-legali: “l’80percento dei quali – hanno detto i relatori – si sono rivelati non veritieri al punto da concretizzare il reato di lite temeraria”.
Tutti concordi nell’affermare che l’obiettivo è quello di dare al medico di famiglia pari dignità di uno specialista, i lavori, i sono conclusi con una importante anticipazione: il prossimo anno la SNAMID Sicilia diverrà polo interregionale per tutto il Sud Italia.