Termina l’edizione numero 71 di EICMA e, come un pellegrinaggio in Terra Santa, si torna a casa con uno stato di “purezza interiore” così come uomini di fede – se non bigotti – al ritorno di un viaggio dal Santo Protettore per cui si spiri. Perché, malgrado la nostra cultura sia intrecciata col cattolicesimo (poi ognuno è libero nella facoltà di culto), alla fine siamo tutti devoti alla nostra, amata ed incommensurabile, passione per le due ruote. Che sia slick, tassello o bimescola per l’uso stradale ciò non importa, nemmeno il grado di preparazione in materia, tantomeno se si è dei bikers incalliti o dei semplici appassionati (magari privi di moto): si va per devozione pura. Saltano subito all’occhio le novità, le più belle a mio avviso, quelle per cui – stampa e visitatori – si presentano puntualmente ad ogni anno. Si parte dalla Monster 1200; l’ultima nata di Borgo Panigale che riporta il titolo di “Moto più bella del Salone” nel Wall of Fame personale a due anni di distanza, lottando peraltro con il nuovo arrivo di casa MV: la Turismo Veloce. Perché l’azienda varesina, gestita dal giovane – e tenace – figlio d’arte Giovanni Castiglioni, voleva puntare sul titolo da bissare dopo quello della scorsa edizione con la bella Rivale; sfumato, alla fine, malgrado sia stata la favorita fin dall’inizio.
Segnali che il mercato motociclistico cambia rotta, puntando così su moto più turismo che da tracciato? Non credo: alle spalle delle due – seppur di segmenti diversi – si piazza l’Aprilia RSV4 Factory ABS. La maxi – sportiva veneta che, malgrado non sia una primizia, conquista il gradino più basso del podio davanti alle novità dei colossi made in Japan ed alle asburgiche nude di BMW e KTM. Moto nuove, rivoluzionarie, proposte per rilanciare il brand appartenente, raccogliere consensi ed incassare introiti attraverso le vendite per realizzare futuri progetti; però non basta seguire “una moda” come quelle del Tourer o Street –Naked. Bisogna lavorare all’unisono tra ricerca, sviluppo, marketing e quant’altro in maniera estenuante, utilizzando al massimo le risorse disponibili (nonostante i capricci della clientela). Ok, la crisi non cessa nell’industriale ed i massimi vertici della BCE indicano che siamo in ripresa (ma senza specificare quale settore, se industriale o meno). Forse si sta affrontando una situazione di back – up, ma le prime due (Ducati e MV) sono partite col piede giusto per affrontare l’atteso – ormai alle porte – 2014. Meritando così un plauso per il lavoro svolto finora.
Unico neo – piccolo o grande – l’assenza di alcuni personaggi, impegnati nel rush finale del Ricardo Tormo di Valencia per il titolo già entrato nella storia, con il giovanissimo portento Marc Marquez laureatosi campione mondiale MotoGP al primo anno di apprendistato. Però ci si imbatte, per caso e di sfuggita, in un incontro ravvicinato col Cairoli Nazionale mentre si aggira tra i meandri dei padiglioni, intento a raggiungere chissà quale meta; vestito con bomberino e scarpe giallo fluo, scortato dalla bella Jill ed alcuni amici “corazzati” di natura: ti evita, ma in modo elegante così come in gara e con un sorriso che sembra dirti <<mi spiace, mi attendono e siete in tanti: magari un’altra volta… seriamente>>, finendo poi per concedersi una frazione di secondo, una foto in movimento ed un abbraccio reciproco per ringraziarlo della settima emozione donataci. Ancor più commovente l’incontro a cui ho assistito, quello tra Virginio Ferrari ed un fan francese già avanti nell’età. Ed il transalpino traspirava ammirazione pura per la nostra cara leggenda che ha calcato le piste di tutto il pianeta nelle classi 500cc ed F1 del Motomondiale, mostrando gli occhi lucidi come un bimbo di cinque anni.
Avrò patito freddo, pioggia, metro, volo, mattinate e quant’altro per essere presente, e niente di tutto ciò ha scalfito quello che ho provato in quell’affollata Rho, ma l’emozione impareggiabile è quella di aver conosciuto piloti (road racers più che altro), artigiani e meccanici che hanno fatto la storia del motociclismo; ascoltando aneddoti passati e discutendo su come sarà il futuro tra note negative e tanta speranza, tutto davanti una buona birra come vecchi amici. Per non parlare delle ragazze: tantissime, tutte belle e sorridenti, vestite a modo ma non volgari; anche se le migliori sono state fotografate dall’amico Otto Moretti (protagonista di fama mondiale, habitué delle gare di Motomondiale e Superbike) che ci fa dono di questi cinque preziosissimi scatti. Forse tale evento necessita di un portale a se, perché video su YouTube e dvd vari – seppur visti e rivisti – hanno ormai un altro sapore, a dir poco “paradisiaco”.
Paolo Cudia
Foto (per gentile concessione): Otto Moretti