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29/11/2013 06:45:00

Disoccupazione record in provincia di Trapani: 19%

 La disoccupazione nel 2013 ha toccato punte da recessione in Sicilia, a Palermo si è attestata al 20 per cento, a Trapani attorno al 19 per cento. Percentuali raddoppiate se si considera il dato di quella giovanile, che sfiora il 40 per cento a Palermo e il 41 a Trapani. Le famiglie totalmente povere, senza un reddito, a Palermo sono oltre seimila, per non contare chi ormai vive di pochi euro di pensione e di cassa integrazione.

Sono 11.530 i cassintegrati in più nell’ultimo anno in tutta la Regione, a Palermo l’erogazione degli ammortizzatori sociali ha raggiunto il 50 per cento dei dati regionali (oltre 5mila circa), le pratiche di mobilità ad oggi sono state 1.222, il fabbisogno stimato è di oltre 43 milioni di euro e la disponibilità solo di 21 milioni di euro circa.I dati sono emersi durante il Consiglio generale Cisl Palermo Trapani. Una crisi fortissima, che nel solo comparto del commercio e del turismo ha portato nel capoluogo siciliano dall’inizio dell’anno alla chiusura di 1002 imprese. Nel complesso il saldo tra nuove imprese iscritte e cessate nel palermitano, lo scorso anno, in tutto il tessuto imprenditoriale risulta negativo: -22%. Stessa situazione a Trapani, dove in meno di due anni sono state oltre 3500 le imprese cessate e le pratiche per la cig in pochi mesi sono state 586 per un fabbisogno stimato di oltre 9 milioni di euro. ”Sono dati allarmanti che evidenziano quanto soffrono le due città siciliane – ha detto Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani -. Per questo chiediamo alla politica uno sforzo che sia mirato ad un vero piano rilancio dell’economia, che parta dalla riduzione degli sprechi, la riqualificazione della spesa pubblica di Stato, Regione ed Enti locali con l’applicazione dei costi standard, la lotta all’evasione per giungere alla riduzione della tassazione locale, alla diminuzione del peso fiscale sui conti delle famiglie, ma che prosegua con politiche di sviluppo che valorizzino le specificità dei territori”. ”Palermo si conferma fra i capoluoghi di regione con il più alto tasso di disoccupazione – ha aggiunto Milazzo aprendo i lavori del Consiglio generale del sindacato al quale prendono parte i 120 delegati -. Un dato che negli ultimi anni è cresciuto, ma che ha radici nel passato fatto di imprese che chiudono, che abbandonano il territorio a causa dei gap infrastrutturali e della crisi dei consumi. Bisogna estendere le agevolazioni delle zone franche urbane a tutti i distretti produttivi dei due territori, per stimolare così anche la nascita di nuove imprese, il ciclo produttivo è fermo da troppo tempo”. Per Maurizio Bernava, leader della Cisl Sicilia ”questa situazione di crisi è ormai infinita ed insostenibile. Bisogna concentrare le poche risorse disponibili per creare lavoro produttivo e facilitare gli investimenti di impresa, solo così si può creare reddito. Oggi vediamo gli effetti sociali devastanti della crisi con la povertà dilagante. Le aziende sane che operano nella legalità – ha spiegato – vengono travolte dalla concorrenza sleale degli imprenditori sostenuti da interessi mafiosi, le pubbliche amministrazioni rischiano il default perché non si avvia la ristrutturazione della spesa, tutto in un clima sociale che è ormai di allarme. La politica deve pensare a politiche di risanamento e rilancio, smetterla di pensare solo alle campagne elettorali”.

LE OPPORTUNITA'. Le nuove opportunità per i giovani che vogliono costruire il proprio futuro grazie all’imprenditoria cooperativa. Sono state illustrate  in occasione del convegno “I giovani e la cooperazione” svoltosi all’Ircac di Palermo, organizzato dallo stesso Istituto regionale per il Credito alla Cooperazione e da Legacoop Sicilia.“Da oltre 50 anni l’Ircac lavora per aiutare le cooperative – commenta Antonio Carullo, che dell’Ircac è Commissario straordinario – e ora più che mai, per rispondere alla crisi economica, dobbiamo sostenere i giovani che vogliono entrare nel mercato del lavoro. Fare impresa, nella propria Terra, con il sostegno dei nostri strumenti di credito e delle leggi regionali sarà il punto di svolta”.Presente ai lavori anche l’assessore regionale al Bilanci, Luca Bianchi, che ha annunciato la volontà del governo regionale di favorire misure a sostegno della cooperazione. “Anche nella finanziaria che stiamo impostando – spiega – cercheremo di dare più spazio possibile ai giovani e al tema della intrapresa economica. Anche in questa regione il sostegno al lavoro va dato non in maniera assistenzialistica ma propositiva, ovvero agevolare le start-up d’impresa”.

Bianchi aggiunge che proprio insieme a Legacoop, il governo regionale sta studiando “alcuni emendamenti da introdurre in finanziaria che rendano più facile ai giovani mettersi in proprio”. Ed indica anche i settori ritenuti più interessanti: “I beni culturali, che dovrebbero essere uno dei punti di forza della Sicilia e l’ambito dei servizi alla persona”.

Sviluppo ed occupazione, gli stessi obiettivi indicati dal Piano Giovani, che proprio ieri, l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha presentato a Roma ai rappresentanti del ministero del Lavoro, dello Sviluppo economico e della Commissione europea.
La posta in gioco è alta: 200 milioni di euro per i ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 35 anni.
“Mi sto impegnando al massimo – precisa l’assessore Scilabra – per fare in modo che sempre meno giovani vadano via dalla Sicilia. Si tratta di smantellare sistemi viziati dal gioco politico, come quello della Formazione, che per anni è servito solo a rubare soldi e accaparrarsi voti, ed avviare una vera fase di ricostruzione”.

La Priorità 5 del Piano Giovani riguarda proprio le start-up d’impresa con contributi a fondo perduto, per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali anche in forma cooperativa. “A queste nuove imprese- spiega Scilabra – daremo dai 20 mila ai 60 mila euro ma chiederemo un cofinanziamento del 25% perché riteniamo doveroso credere nei giovani ma crediamo anche che la nascita di un’impresa meriti innanzitutto la fiducia dei suoi fondatori”.