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03/12/2013 07:00:00

Tares e Imu. Aumentano le tasse a Marsala. Il consiglio comunale discute il Bilancio

Messa da parte la faccenda tasse, con sostanziosi aumenti, il consiglio comunale di Marsala torna a riunirsi per completare l’approvazione del bilancio. Oggi a Sala delle Lapidi alle 10 si comincerà a parlare di bilancio. Innanzitutto ci sono due atti propedeutici da approvare: Piano delle valorizzazioni e dismissioni degli immobili di proprietà comunale e il Programma Triennale Opere Pubbliche 2013-2015. Dopo di ciò si passerà all’approvazione del Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2013, della relazione previsionale e programmatica e dello schema del bilancio pluriennale 2013-2015. Più altri debiti fuori bilancio da sistemare.
Il consiglio comunale di oggi arriva dopo le sedute fiume della scorsa settimana in cui sono state approvate le tariffe Tares e le modifiche alle aliquote Imu per le seconde case. La notizia in sostanza è che le tasse aumentano. Come la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che comprende anche i “contributi” per i servizi indivisibili (strade, illuminazione, ecc…) da versare allo Stato. La tassa sui rifiuti sarà interamente pagata dai Comuni (e quindi dai cittadini), mentre in precedenza, la vecchia Tarsu veniva affrontata per l’80% dai Comuni. Bene il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento Tares che prevede aumenti “dolorosi”, come li ha definiti lo stesso Antonio Vinci, vice sindaco con delega al Bilancio. I cittadini dovranno in sostanza pagare tutti i 15 milioni di euro che il Comune spende per i rifiuti all’Aimeri Ambiente.
In sostanza per le ‘utenze domestiche’ è prevista parte fissa in base ai metri quadrati di circa 1 euro a mq. e “parte variabile” in base ai componenti del nucleo familiare. Una decina gli emendamenti sono stati presentati, nella scorsa seduta. I principali dei quali hanno riguardato l’introduzione di un abbattimento del 20% (anziché del 10%) della tassa per i possessori di compostiere domestiche e l’introduzione di un tetto di reddito di 18 mila euro per poter usufruire della detrazione (prevista dalla vecchia Tarsu) per componenti del nucleo familiare con invalidità civile del 67% , o superiore.
Dopo la votazione dei vari emendamenti, il regolamento Tares è passato con 10 voti favorevoli, 3 astensioni ed un voto contrario (14 presenti su 30 consiglieri visto che non hanno preso parte al voto i consiglieri Carnese, Anastasi, Walter Alagna, Angileri, De Maria, Augugliaro, Putaggio, Titone ed Umile). A votare “si” sono stati Sturiano, Oresta Alagna, Fici, Martinico, Ingrassia, Rodriguez, Russo, Accardi, Fazzino e Galfano; mentre si sono astenuti Coppola, Cordaro e Pino Milazzo, ed infine, ha votato “contro” Michele Gandolfo.
Il vice sindaco Antonio Vinci a fine votazione ha ringraziato il Consiglio “per il grande senso di responsabilità dimostrato e di avere collaborato a scongiurare lo sforamento del patto di stabilità”. Vinci ha detto che si tratta di “aumenti dolorosi ma che vengono imposti dal Governo Nazionale”. Aumenta la Tassa sui rifiuti, eppure il sindaco Giulia Adamo qualche tempo fa aveva fatto intendere che il nuovo sistema di tassazione, visto che il Comune di Marsala sarebbe virtuoso in tema di spazzatura, avrebbe portato dei vantaggi economici per l’ente.
“Grazie al certificato incremento della percentuale di raccolta differenziata, nonché ai meccanismi virtuosi messi in moto dai liquidatori dell’ATO, si sono sviluppate notevoli economie che comporteranno un risparmio nell’applicazione della nuova tassa dei rifiuti”. Ma la nuova tassa rimane una batosta, e questo, hanno sottolineato sia Vinci che in precedenza Adamo, per colpa delle norme nazionali.
In aula non sono mancati, durante la seduta di sabato, i commenti dei consiglieri comunali. Michele Gandolfo ha rimarcato “come da tempo l’Amministrazione Comunale non ha più i “numeri” per governare (il numero legale e lo scioglimento della sessione consiliare non è venuto meno solo grazie alla responsabile presenza in aula dei consiglieri d’opposizione Coppola, Gandolfo e Pino Milazzo) e continua, invece, a martoriare la Città, sperperando soldi a destra e a manca con l’organizzazione di feste e festini, ed eventi pressoché inutili in tempi in cui occorre invece stringere la cinghia”.
Molto critici anche gli interventi di Walter Alagna e Gugliemo Anastasi, che hanno sottolineato che “si vergognano, come consiglieri, di avere messo, in questi tre giorni, le mani in tasca ai cittadini sia pure per consentire al Comune, alla luce della politica scellerata del governo centrale, il rispetto del Patto di Stabilità. Ma d’ora in poi non ci saranno più tolleranze per nessuno. L’amministrazione comunale, che ha dimostrato di non avere una maggioranza in consiglio ed i numeri per poter governare, dovrà filar dritto, dovrà darsi una programmazione, non dovrà più nel 2014 operare allegramente “in dodicesimi” come ha fatto nel 2013, senza tenere in considerazione nemmeno i consiglieri che la rappresentano o dovrebbero rappresentarla a Sala delle Lapidi”. Insomma i nervi sono molto tesi in consiglio comunale. Che dopo l’approvazione del regolamento Tares hanno approvato l’aumento dell’aliquota dell’Imu sulla seconda casa. Una manovra dalla quale il Comune, per poter quadrare il proprio bilancio e rispettare il patto di stabilità, dovrà recuperare circa 900 mila euro e che prevede l’aumento di un punto percentuale, da 9,60 a 10,60, dell’Imu per le seconde case, e quelle di categoria A, C2, C6 e C7,mentre tutto il resto resterà invariato rispetto allo scorso anno. L’approvazione a maggioranza è arrivata con 15 voti favorevoli, 3 astensioni e 2 voti contrari. A votare “si” sono stati Sturiano, Oreste Alagna, Fici, Anastasi, Cordaro, Martinico, De Maria, Ingrassia, Putaggio, Rodriguez, Russo, Accardi, Fazzino, Umile e Galfano. I due voti contrari quelli di Gandolfo e Augugliaro, mentre si sono astenuti Coppola, Walter Alagna e Angileri.

Oggi in aula si parlerà di piano triennale delle opere pubbliche. Uno schema diverse volte mutato dalla giunta Adamo. In un primo momento, ad esempio, compariva tra i beni da dismettere Villa Damiani, poi nell’ultima bozza non era più prevista la sua vendita. Inoltre, come hanno denunciato i consiglieri Michele De Maria e Antonio Putaggio, ci sarebbero anche due voci che riguardano il Palavetro, del costo complessivo di 750 mila euro. Ci sono pochi margini di manovrà però per i consiglieri comunali che si apprestano ad approvare il bilancio. Un bilancio caratterizzato dalle minori trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. Colmati in sostanza con le tasse.