Un elenco unico regionale dove far confluire tutti i precari distinto in tre fasce secondo le caratteristiche e le qualifiche dei lavoratori (A e B, C e D e lavoratori Asu); l’assunzione, definita a tempo indeterminato, dei precari a decorrere dal primo settembre (ma fino al 31 dicembre 2016), l’abolizione a partire dal primo gennaio delle misure di sostegno in favore dei lavoratori socialmente utili, l’istituzione di un Fondo presso l’assessorato alle Autonomie locali per salvaguardare gli equilibri di bilancio degli enti che faranno le assunzioni per un ammontare di 180,868 milioni per il 2014 e di 199,491 milioni per il 2015; l’istituzione di un fondo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio delle Aziende sanitarie locali che faranno assunzioni con una dote di 19,124 milioni per il 2014 e di 27,652 milioni per il 2015. In totale un impegno finanziario per la Regione siciliana di 237,366 milioni per il 2014 e di 264,517 milioni per il 2015 la cui copertura dovrebbe essere garantita da risparmi in bilancio «nell’anno in corso e previsto nel nel prossimo anno grazie alla lotta contro gli sprechi e il malaffare» si legge in una nota.
Sono alcuni dei punti salienti del ddl per la stabilizzazione dei 18mila precari siciliani di enti locali e non solo approvato dalla Giunta regionale guidata da Rosario Crocetta che ha prima incontrato i rappresentanti dei sindacati e poi esponenti della maggioranza. Oltre all’assunzione nelle pubbliche amministrazioni è prevista la forma dell’auto impiego e anche l’impiego, su richiesta del precario, in aziende private. Previste anche (articolo 5) borse formative per l’autoimpiego e incentivi alla fuoriuscita dal bacino del precariato. «Il governo – si legge ancora nella nota della presidenza della regione – ha anche in programma di predisporre due ddl separati per Rmi ed ex Pip, per i quali sono già disponibili delle risorse per la continuazione dei progetti». Il disegno di legge, 7 articoli in tutto che potete vedere qui, e che porta (oltre a quella del presidente) le firme dell’assessore alle Autonomie locali Patrizia Valenti e di quello al Lavoroi Ester Bonafede, prevede interventi complessivi tra cui proroghe e stabilizzazioni anche del personale a tempo determinato in servizio presso la Regione.
La giunta ha anche approvato un disegno di legge voto da proporre al governo nazionale sull’impignorabilità prima casa e dei beni utili strumentali al lavoro, entro il limite dei 200 mila euro.
Per quanto concerne questo disegno di legge, la proposta punta a rispondere «alla necessità di affrontare la grave crisi economica che travolge le famiglie e gli operatori economici» spiega la nota della presidenza. Nei prossimi giorni il governo incontrerà tutti i gruppi parlamentari, anche di opposizione, per una valutazione complessiva dei testi sottoposti all’approvazione del Parlamento.
Positivo il giudizio dei sindacati sul ddl di stabilizzazione dei precari. Dice Claudio Barone, segretario generale della Uil siciliana: ”Proroga di tre anni per i precari e inizio del processo di stabilizzazione da parte degli enti che potranno dare la precedenza ai lavoratori da loro in atto utilizzati, evitando così che il bacino unico inneschi processi di mobilità ingestibili e penalizzanti. Sono tutti contenuti importanti del disegno di legge della Regione siciliana ma bisogna che continui il confronto per verificare alla fine quale testo uscirà dall’Ars e i regolamenti attuativi. Ma soprattutto, prima di cantare vittoria, è necessario aspettare il parere del Commissario dello Stato. Il Governo regionale sta lavorando seppur in una condizione oggettivamente complicata. Adesso il Governo Letta dovrebbe dare una mano per favorire l’approvazione della legge da parte del Commissario Aronica e salvare finalmente i ventimila precari”.