Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/12/2013 06:45:00

Comincia l'iter per la distilleria Bertolino a Petrosino. Si discute sulle emissioni

La Bertolino sbarca a Petrosino. O almeno ci sta provando. Quelle che erano indiscrezioni fino a quest’estate adesso sono certezze. La Imera Srl, azienda amministrata dalla signora Antonina Bertolino dell’omonima distilleria di Partinico, ha rilevato i locali della Trapas, in contrada Ferla a Petrosino. E sono in corso i vari incontri, conferenze di servizi con il comune di Petrosino e l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente per avere tutti i documenti a posto per cominciare l’attività. Ma come al solito, quando si tratta di insediamenti industriali c'è da tenere gli occhi aperti.
La Trapas è stata dichiarata fallita dal tribunale di Marsala nel gennaio 2012, ma da un paio di anni è dismessa. La Bertolino adesso ha cominciato l’iter per insediarsi in quelli che furono i locali della vecchia distilleria. E’ stato già siglato il contratto con la curatela fallimentare. Un contratto di affitto dei locali della durata di 2 anni. La Imera (Bertolino) prenderà quindi il posto della Trapas, ossia vuole continuare a svolgere l’attività di produzione e commercio di vini, mosti distillati, grappa, prodotti derivati dalla lavorazione di vinacce d’uva, alcol etilico e prodotti affini. La Bertolino sembra che in un primo momento avesse chiesto un utilizzo più espansivo dei locali dell’ex Trapas, cosa che poi non è stata accettata. Nell’affitto degli immobili e di tutti locali dell’ex distilleria è previsto anche il reintegro dei tre ex dipendenti. E’ un impegno che è stato preso dalla Bertolino nel contratto di affitto. Assieme a quello di tutelare l’immagine dell’azienda e l’integrità degli immobili. La Imera si impegna inoltre a “osseervare i vincoli ambientali esistenti ed a non alterare l’ambiente circostante impegnandosi al contempo a procedere allo smaltimento dei rifiuti industriali prodotti nella piena osservanza della normativa di cui alla legge 152/2006 e successive modifiche integrative con ciò istituendo regolari registri di smaltimento rifiuti” si legge nel contratto di affitto. Proprio sulla questione ambientale a Petrosino tengono le antenne bene attente. Perchè in questi anni i pericoli ambientali sono arrivati da ogni dove. Con la questione Torrazza, con la questione del parco eolico off-shore. E la Bertolino è preceduta dalla fama, prima che dalle intenzioni. Perchè in quel di Partinico la procura ha diverse volte attenzionato il lavoro della distilleria per danni ambientali. A Mazara la popolazione si era mossa in anticipo protestando contro l’azienda che voleva insediarsi nel territorio, cosa che poi non successe. Adesso la Bertolino arriva a Petrosino. Ma non ha vita facile. Perchè, come dicevamo, mancano ancora diversi documenti e la conferenza di servizi alla Regione è appena cominciata. In Regione, oltre all’Assessorato territorio e ambiente, al tavolo sono seduti Comune di Petrosino, Imera, Provincia di Trapani e Arpa. La Conferenza di servizi è stata chiesta dalla stessa ditta per far modificare la ragione sociale, passare da Trapas a Imera, una cosa prettamente burocratica. Ma soprattutto perchè la Imera ha chiesto una variazione della quantità di fumi da emettere nell’atmosfera maggiore rispetto all’ex Trapas. Ci sono due decreti regionali che in precedenza autorizzavano la ex Trapas a emettere fumi nell’atmosfera, uno del 2005 e uno del 2007. In questi due decreti sono stabiliti i limiti massimi di emissioni. La Bertolino adesso chiede la modifica perchè è sopravvenuta una nuova normativa che consentirebbe di bruciare anche la vinaccia, la buccetta. Ciò che prima era visto come rifiuto ora, con la nuova legge, può essere usato come combustibile. Il fatto è che la Trapas è stata attiva fino al 2011, e fino a quel momento non ha chiesto mai un adeguamento alle normative. Tutto ciò perchè sapeva di rientrare nei limiti di legge e non bruciava vinacce. Adesso è stata chiesta la modifica, l’aumento, per la Imera delle emissioni di fumi nell’atmosfera. Per stare più tranquilli, dicono. La Bertolino vorrebbe cominciare subito a lavorare. Per fare ciò avrebbe bisogno di un documento, ossia la valutazione di incidenza ambientale. E’ l’atto propedeutico per ogni insediamento industriale per cui possa essere anche lontanamente ipotizzabile una ripercussione all’ambiente. La valutazione ambientale l’aveva l’ex Trapas, ottenuta dall’Arta quando, appunto era in funzione. La valutazione di incidenza ambientale viene rilasciata dopo la presentazione del progetto produttivo, serve a certificare, in questo caso, che lo scarico in atmosfera delle emissioni che produrrà la distilleria non causerà danni all’ambiente circostante. Gli impianti sorgono, in particolare, in una zona agricola (verde agevolato) e ricade a circa un chilometro dalle cosiddette “Sciare di Marsala”. Un’area sottoposta al vincolo di Natura 2000 classificata come Zps (Zona a protezione speciale). In sostanza con la dismissione della Trapas l’autorizzazione è venuta meno e la nuova ditta dovrà regolarizzare tutto. E c’è bisogno di una nuova valutazione di incidenza ambientale che è richiesta per gli insediamenti che ricadono proprio in aree inserite in Natura 2000. Questo è quello che ha chiesto il Comune di Petrosino in conferenza di servizi. La Bertolino invece sostiene che non ci sia bisogno della valutazione di inciedenza ambientale e chiede, sulla fiducia, l'autorizzazione a emettere più fumi di prima.