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23/12/2013 06:30:00

I tagli alla spese per la "cultura" a Marsala? A malincuore, ma ben vengano...

 Direttore, mi stupisce il suo silenzio sul taglio effettuato in consiglio comunale di 198.000 euro, se non sbaglio, per le attività culturali a Marsala. I consiglieri hanno spostato quella somma per la manutenzione delle strade. Non era lei a dire che la cultura crea sviluppo, eccetera, eccetera....? Quando c'era Rosolia assessore faceva i picchetti pur di non fare tagliare i fondi al suo amico assessore, e adesso, non parla?
Fausto

Gentile corrispondente,
parlo. E dico che come bisogna uscire dalla dittatura della retorica dell'antimafia (per cui non basta mettere il marchio "antimafia" per dire che una cosa è legale e sana, dalle nostre parti)  bisogna fare lo stesso con la retorica della "cultura". A parte che oggi il convento passa per "cultura" di tutto, nani e ballerine compresi, c'è anche qui un impianto da scardinare. Perchè non è detto  che siccome si dichiara di fare cultura allora si è buoni a prescindere. E si devono avere soldi pubblici senza criterio. Basta...  Nani e ballerine di cui sopra insegnano. Non solo. L'esperienza - magari in gioventù ero più ingenuo - insegna che con la scusa della "cultura", sempre quella, si creano le migliori clientele, le più radicali, le più difficili da estirpare. E anche le più odiose, per quanto mi riguarda, con situazioni di monopolio, nell'organizzazione ad esempio degli eventi, degli spettacoli, che sono l'esatto contrario della cultura, che, per definizione, è di tutti e tutti accoglie. Qua invece l'hanno trasformata in un business per pochi. Business che gode del doping dei finanziamenti copiosi da parte del Comune di Marsala. Questi soldi arrivano a chi "fa cultura" non perchè è bravo, ma perchè è amico o non è ostile al  Sindaco, all'assessore, eccetera. Il fatto che abbiano tagliato adesso i fondi alla cultura per riparare le strade è una cosa triste, certo, ma è il segnale che forse si è passato il segno, e che anche i consiglieri comunali hanno detto basta a questo andazzo. Anche perchè poi c’è da dire un’altra cosa: il rischio di impresa. Noi, qui su marsala.it, per esempio,  abbiamo dei costi, paghiamo degli stipendi, grazie alla pubblicità. A nostro rischio. Se un giorno dovesse mancare la pubblicità marsala.it chiuderebbe. Chi vende jeans si porta a casa il pane perchè c’è qualcuno che li compra, i jeans, non perchè li compra l’assessore Montalto. Ecco, allo stesso modo, non capisco perchè le iniziative culturali debbano essere fatte tutte sempre a carico del Comune, con l’ulteriore beffa di avere spese pubbliche e guadagni, lauti, privati ( a volte rappresentati solo dalle somme erogate dal Comune. E questa cosa si chiama: truffa). Perchè chi si vanta di saper organizzare eventi e manifestazioni non lo fa a suo rischio e pericolo? Perchè dobbiamo pagare noi? La Pro Loco di Marsala, ad esempio, l’anno scorso contava di ricevere 6000 euro dagli sponsor per poter organizzare le manifestazioni estive, finanziate dal Comune per 70.000 euro di soldi pubblici (nostri). Già è mortificante che prima ci dicono che siamo importantissimi e bravissimi e cercatissimi da tutti, e poi, in questa moria di superlativi, non si trovano imprese che vogliono investire sul nome “Marsala”. Ma ancora di più è vergognoso che di questi 6000 euro alla fine ne sono stati incassati solo 1000. In pratica Marsala, la Città Europea del Vino che tremare il mondo fa, ha ottenuto dai privati solo pochi spiccioli. Meno del tizio che passa con il piattino durante una qualsiasi delle nostre processioni. 

Meglio una "scaffa" in meno che un "evento" dei soliti noti in più, dunque. 
Non credo, inoltre, che si possa lontanamente paragonare la caratura politica di Nino Rosolia, a quella di Patrizia Montalto, senza offesa per nessuno. Ogni politico è figlio dei suoi tempi, e quelli rappresenta. Ai tempi di Rosolia andavano fatti i picchetti per difendere il suo operato perchè la "cultura" era l'unico modo per dare risposte ad una generazione, la nostra, ancora sotto lo shock delle stragi del '92.  Patrizia Montalto rappresenta un contesto diverso (ho detto diverso, non peggiore)  che interpreta alla perfezione. I picchetti,  se vuole, se li può sempre far fare dalla Pro Loco.

Grazie dell'attenzione e continui a seguirci,

Giacomo Di Girolamo