“Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Dobbiamo convincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici». Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri! È indispensabile che i governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo e amplino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione e assistenza sanitaria per tutti i cittadini. E perché non ricorrere a Dio affinché ispiri i loro piani? Sono convinto che a partire da un’apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed economica che aiuterebbe a superare la dicotomia assoluta tra l’economia e il bene comune sociale”. Come non essere d’accordo con le parole di Papa Francesco contenute al n° 205 della sua esortazione apostolica “La gioia del Vangelo”. Quanto bisogno abbiamo a tutti i livelli, dall’amministrazione delle nostre città al governo delle regioni, dal Parlamento italiano a quello europeo, di giovani-adulti competenti, animati da autentico spirito di servizio e desiderosi di spendersi per il bene di tutti e specialmente di chi è debole e impoverito. Spesso davanti a noi vi sono uomini arroganti, che trattano con indifferenza e superficialità i cittadini. Fanno peggio alcuni rappresentanti delle istituzioni che continuano solo a “prendere”, sfruttando il loro incarico amministrativo e politico, per sprecare denaro pubblico o per arricchirsi (con un sistema clientelare e con complici “lecchini” e interessati al loro benessere economico). Giorgio La Pira, siciliano e sindaco di Firenze, affermava che la politica era l’attività spirituale più alta dopo quella dell’intima unione con Dio. Che il Buon Dio ci doni davvero, nei prossimi mesi, giovani donne e uomini che si impegnino a costruire il bene comune, la giustizia sociale, l’affermazione e la pratica efficace dei diritti e dei doveri per la crescita umana e spirituale di tutti.