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03/01/2014 06:35:00

Ars, oggi gli emendamenti per la Finanziaria. Pil in Sicilia a -6,5%

 Uno studio pubblicato dal servizio statistica della Regione siciliana, in base ai primi nove mesi dell'anno appena trascorso, rivela che il biennio 2012-2013 è stato disastroso con il prodotto interno lordo reale crollato del 6,5 per cento: l'Isola non solo ha fatto peggio rispetto alla media nazionale (-4,4%) ma ha superato pure quella del Mezzogiorno (-5,6%). Dati negativi che hanno avuto conseguenze pesanti sull'occupazione, con una emorragia di posti che sembra inarrestabile.
Nei primi nove mesi del 2013, secondo lo studio del servizio statistico della Regione, sono stati persi 13mila posti di lavoro nell'agricoltura (-13% rispetto allo stesso periodo del 2012) e 50mila nei "servizi" (-4,7%), in particolare 38mila posti in fumo nel commercio.
Non va meglio nell'industria in senso stretto con una perdita dello 0,5% e nelle costruzioni con un calo degli occupati de 7%. Sintomatico il dato sugli ammortizzatori sociali: nei primi nove mesi del 2013 le ore di cassa integrazione richieste all'Inps sono diminuite del 36,4% (e pari a 8,6 milioni) rispetto all'analogo periodo del 2012. Ma «il dato positivo deve comunque essere valutato attentamente - scrivono gli analisti - in primo luogo, effettuando un raffronto con le ore concesse nel 2008, anno di inizio della crisi, ci si accorge che il ricorso a questa forma di ammortizzatore è in forte crescita (+302,8%); in secondo luogo, è da ipotizzare che la flessione di ore autorizzate sia in realtà da spiegare con il fenomeno più allarmante del ricorso a forme di mobilità, o persino di licenziamento dei lavoratori, da parte di molte aziende, una volta esaurite le diverse forme di cassa integrazione».

In questo clima scadono oggi, alle ore 12, i termini per la presentazione degli emendamenti al Bilancio 2014 e al disegno di legge di stabilità della Regione Siciliana. Nella tarda mattinata di sabato inizierà all'Ars la lunga maratona per che dovrà portare all'approvazione dei documenti contabili che, poi, dovranno passare al vaglio del Commissario dello Stato.
Tra quelli annunciati dal governo, in particolare sulla reintroduzione della norma riguardante la riduzione delle società partecipate, bocciata dalla commissione Bilancio, si preannuncia un numero piuttosto consistente di emendamenti.
Il relatore di minoranza Marco Falcone (Pdl-Fi), da parte sua ha annunciato una vera e propria contromanovra: «Abbiamo pronti circa 400 emendamenti da presentare al disegno di legge sulla finanziaria, arrivato due giorni fa in Aula, ma nessuno di questi sarà strumentale o, peggio ancora, ostruzionistico. Saranno emendamenti tutti tesi a proporre norme che vanno nella direzione del contenimento della spesa, del sostegno agli enti locali e delle categorie in difficoltà, della soppressione degli enti inutili e, ancora, dell'eliminazione di quelle norme fumose che non servono alla Sicilia». Ed ha aggiunto: «Abbiamo già frenato il governo in commissione su alcune norme inutili o pericolose, bocciandole o costringendo al ritiro. In un momento così particolare, però, la maggioranza deve dimostrare più coraggio, con norme di riforma vera che alleggeriscano il bilancio e consentano un maggiore respiro nelle politiche di sostegno a settori ormai prossimi al default».
E uno studio pubblicato dal servizio statistica della Regione siciliana, in base ai primi nove mesi dell'anno appena trascorso, rivela che il biennio 2012-2013 è stato disastroso con il prodotto interno lordo reale crollato del 6,5 per cento: l'Isola non solo ha fatto peggio rispetto alla media nazionale (-4,4%) ma ha superato pure quella del Mezzogiorno (-5,6%). Dati negativi che hanno avuto conseguenze pesanti sull'occupazione, con una emorragia di posti che sembra inarrestabile.
Nei primi nove mesi del 2013, secondo lo studio del servizio statistico della Regione, sono stati persi 13mila posti di lavoro nell'agricoltura (-13% rispetto allo stesso periodo del 2012) e 50mila nei "servizi" (-4,7%), in particolare 38mila posti in fumo nel commercio.
Non va meglio nell'industria in senso stretto con una perdita dello 0,5% e nelle costruzioni con un calo degli occupati de 7%. Sintomatico il dato sugli ammortizzatori sociali: nei primi nove mesi del 2013 le ore di cassa integrazione richieste all'Inps sono diminuite del 36,4% (e pari a 8,6 milioni) rispetto all'analogo periodo del 2012. Ma «il dato positivo deve comunque essere valutato attentamente - scrivono gli analisti - in primo luogo, effettuando un raffronto con le ore concesse nel 2008, anno di inizio della crisi, ci si accorge che il ricorso a questa forma di ammortizzatore è in forte crescita (+302,8%); in secondo luogo, è da ipotizzare che la flessione di ore autorizzate sia in realtà da spiegare con il fenomeno più allarmante del ricorso a forme di mobilità, o persino di licenziamento dei lavoratori, da parte di molte aziende, una volta esaurite le diverse forme di cassa integrazione».