Cresce il turismo in provincia di Trapani, ma il settore fatica ancora ad essere trainante per l’intero territorio. Questo viene fuori dai dati raccolti dall’Ufficio Statistica della Provincia Regionale di Trapani. Un rapporto sullo stato delle cose in tema di turismo che riguarda gli anni 2012 e 2013. Un rapporto completo che fa il quadro tra arrivi, presenze, domanda e offerta ricettiva e quanto la nostra economia turistica è solida.
Nel 2012 l’ufficio statistica registra un movimento di visitatori pari a 592.018 arrivi e 2.084.475 presenze. Rispetto all’anno precedente è stato riscontrato un rallentamento della crescita negli arrivi(+1,1%) a fronte di una irrilevante crescita nelle presenze (+0,2%), quest’ultima inferiore a quella dell’anno precedente(+6,2%). Secondo il report questo è dovuto al fatto che la componente italiana con il suo incremento sia in termini di arrivi (+3,4%) che di presenze(+3,05%) “anche se simile rispetto all’anno precedente”, da sola non riesce a compensare l’inversione di tendenza del turismo straniero sia in termini di arrivi -3,8%(+2% nel 2011, +24,2% nel 2010) che di presenze -6,4%(+11,9% nel 2011, +22,9% nel 2010).La componente straniera nell’anno precedente aveva già registrato un rallentamento nella crescita. Si riduce il peso “già modesto” della componente straniera che passa dal 30,3% dell’anno precedente al 28,3%.
Ma quanta ricchezza crea questo turismo? Ancora molto poco, in un territorio che viene definito ad alta vocazione turistica e che, a detta di tutti, di turismo potrebbe campare.
Infatti, secondo le statistiche, la spesa media giornaliera a persona dei turisti stranieri si stima pari a 59,5 euro e quella degli italiani è pari a 64,6 euro. Incrociando questi dati con quelli di presenza turistica, si stima che il turismo nell’anno 2012 abbia portato sul nostro territorio un introito di almeno 131 milioni di euro pari al 2.05% del PIL. I fattori critici della domanda turistica continuano ad essere la ridotta permanenza media , l’elevata stagionalità ed il basso grado di internazionalizzazione. La permanenza media, infatti, continua ad essere quella di un turismo “mordi e fuggi”, che si attesta ad un valore pari a 3,6 giorni (Sicilia 3,3 giorni ; Italia 3,6 giorni), uguale a quello dell’anno precedente . Gli italiani si fermano mediamente 3,6 giorni (Sicilia 3,1 ; Italia 3,6) , un poco più rispetto agli stranieri che permangono invece 3,3
giorni(Sicilia 3.5 ; Italia 3,7).
Le presenze continuano ad essere fortemente stagionali, infatti nel 2012 il 72,9% di esse si concentrano nei mesi di giugno 13,6%(13,4% nel 2011) , luglio 19,5%(19,3% nel 2011), agosto 25,7% ( 24,8% nel 2011) e settembre 14,1%(14,3% nel 2011). Più spalmata appare la componente straniera che si concentra nel periodo da aprile a ottobre; la domanda è costituita prevalentemente dalla componente italiana che assorbe il 69,7% degli arrivi e il 71,7% delle presenze. Il tasso di occupazione lorda delle strutture ricettive si attesta su un valore annuo pari a 20,2% (20,8% nell’anno precedente).
Per quanto riguarda l’Aeroporto di Trapani Birgi, nel 2012 sono arrivate 760.653 persone, il 7,5% in più rispetto all’anno precedente (-12,4% nel 2011), a cui fa seguito un flusso in arrivo nelle strutture ricettive di 592.018 unità pari a +1,1% (+2,6% nel 2011).
L’aeroporto nel 2012 ha inciso sensibilmente sul turismo straniero, e ciò viene ancora dimostrato dal fatto che alla riduzione del 16,1% degli arrivi stranieri presso l’aeroporto(274.404) corrisponde una riduzione del flusso straniero nelle strutture ricettive(186.288) che passa dal +2% del 2011 al -3,8% del 2012.
La domanda turistica in Provincia di Trapani (arrivi +1,1%, presenze +0,2% ) registra un risultato superiore a quello dell’Italia ( arrivi+0,1% presenze -1,4%), ma inferiore rispetto a quello della Sicilia ( arrivi +2,8% presenze +2,1%). Questo risultato si conferma per la componente italiana( arrivi+3,4% presenze +3%) (Sicilia : arrivi +0,4% presenze -1,4%) (Italia : arrivi -2% presenze -4,5%) ma non per quella straniera (arrivi -3,8% presenze -6,4%) (Sicilia : arrivi +6,3% presenze +6,9%) (Italia : arrivi+2,7% presenze +2,3%).
Nel 2013 sono stati esaminati i dati del periodo gennaio /settembre 2013. Il settore viene salvato, nel 2013, dalla crescita dei turisti stranieri che salvano il comparto visto il calo degli italiani. In questo periodo il movimento turistico sembra registrare rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente una crescita sia negli arrivi(+6,2%) che nelle presenze (+12,0%), grazie al contributo della componente straniera che crescendo sia negli arrivi (+27,7%) che nelle presenze (+50,8%) salva il turismo dalla capitolazione, davanti alla diminuzione domanda italiana (arrivi -2,8% , presenze -1,9%).
La crescita delle presenze turistiche dopo un avvio esplosivo rallenta nei mesi di giugno (+10,5%) , luglio (+5,6%) e agosto(+3,5%). Questo perchè in piena estate il turista del Nord Europa, trainante per il settore nel nostro territorio, non sceglie la Sicilia per fattori climatici. Si registra poi un calo della domanda italiana (giugno -4.9% , luglio -5,6%) e agosto (-3,5%) che ha assunto negli anni passati un ruolo rilevante.
Nell’ambito della componente italiana, i maggiori mercati tranne la Lombardia (+2,9%) sono tutti in flessione con una riduzione che oscilla tra il 0,2% e il 6.8%.I segnali di crescita di alcuni mercati minoritari tra cui Liguria (+5,9%),Marche (+8,11%) ,Umbria(+9,7%) , non sono sufficienti a compensare le perdite dei mercati maggiori.
Nell’ambito della componente straniera si registra una crescita di tutti i maggiori mercati , dove si distinguono Lituania(+716,5%), Rep. Ceca (391,5%), Stati uniti (+216,7%), Polonia (+95,2%) e Francia(94,8%) .
Molto interessante appare la crescita del flusso proveniente da Russia (+10,5%). Nei restanti mercati al calo del flusso canadese(-5,4%) e irlandese (-5,7%) si contrappone la crescita di quello proveniente dai paesi del’ex blocco sovietico quali Slovenia (+98,8%) , Slovacchia (+442,9%) e altri quali Argentina (+30,7%).
Questi sono i dati della domanda turistica. Di quante persone arrivano in provincia di Trapani. Ma il report evidenzia soprattutto molte criticità che ostacolano l’appetibilità del nostro territorio per i visitatori, nonostante le tante bellezze.
Una situazione di perifericità geografica rispetto ai principali riferimenti politicoeconomici europei, che si traduce in una conseguente marginalità economica; la carenza di infrastrutture ed inadeguatezza dei servizi esistenti; la mancanza di un vero piano di promozione turistica; la mancanza di cultura dell’informazione , della conoscenza e dell’innovazione; la mancanza di coesione tra i comuni.
L’Ufficio statistica nel suo rapporto evidenzia alcuni punti per il rilancio del comparto turistico. Uno sforzo delle istituzioni rivolto al il miglioramento delle infrastrutture, soprattutto quelle legate alla mobilità e ad una maggiore attenzione e controllo sociale di sicurezza sia per i turisti che per l’ambiente. Una attività di pianificazione che sia frutto di una concertazione equilibrata tra soggetti privati e poteri pubblici, in modo tale da potere instaurare un sistema integrato di pianificazione pubblico/privato nel quale gli operatori turistici siano realmente compartecipi delle scelte e possano esprimersi a monte delle decisioni(democrazia partecipata). Attrezzare il territorio con un sistema di monitoraggio della qualità dei siti culturali, delle strutture ricettive e di ogni altro servizio o infrastruttura, finalizzato all’individuazione delle gravi lacune del sistema turistico locale. dotare le amministrazioni di un parco progetti. Monitoraggio sulle modalità di promozione e sviluppo del turismo allo scopo di valutare le iniziative poste in essere dai soggetti attivi sul territorio. Approfittare delle politiche adottate da compagnie low cost quali Ryanair ed altre presenti sul mercato. Prestare grande attenzione alle motivazioni e ai comportamenti dei turisti nella distinzione dei prodotti turistici(balneare , culturale , termale, gastronomico). Puntare sulle opportunità della rete , considerato che internet è uno strumento di crescente interesse per il mercato turistico sia dal lato della domanda che dell’offerta. Maggiore attenzione ai fabbisogni formativi dell’imprenditoria turistica che altrimenti rischia di avvalersi di attori poco competenti e professionali in uno scenario di mercato sempre più internazionale e tecnologico ,che conferma una esigenza di formare figure manageriali ad hoc con capacità decisionale e gestionale in grado di cogliere rapidamente le sfide dell’era moderna. Sarebbe auspicabile la costituzione di centri di formazione specifica fondati su un forte dialogo tra gli imprenditori turistici e i responsabili che pianificano e coordinano le aree didattiche e di formazione(scuole medie superiori , master e corsi professionalizzanti). Iniziare a promuovere il brand della Provincia di Trapani nei paesi che fanno parte del così detto BRIC (Brasile , Russia, India ,Cina) che essendo caratterizzati da una forte crescita del PIL sembrano destinati a dominare l’economia mondiale per i prossimi 50 anni e puntare anche sui paesi scandinavi e su economie emergenti quali Corea Australia e Argentina.