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09/01/2014 06:40:00

Scrive Domenico Pocorobba,sulla Facoltà di Enologia a Marsala e le notizie "bufala"

 Gentile direttore,

prendo spunto da due articoli pubblicati nel suo sito in data 13-12 -2013, quello dove il Magnifico Rettore di Palermo conferma di non aver avuto alcun problema con il Sindaco di Marsala “ nessun contrasto con il Comune “ sulla facoltà di Enologia, e quello dove la S.S. replica al dott. Tumbarello liquidatore dell’Ato Terra dei Fenici ,per capire dove sta la vera notizia e/o come queste possono essere strumentalizzate.

Qualche giorno fa, è stato pubblicato un articolo sulla facoltà di enologia a Marsala, sulla volontà del Sindaco di Marsala di sfrattare la facoltà e sulle mire espansionistiche del dirigente scolastico dell'Istituto Agrario, accostando Sindaco e Dirigente scolastico come autori di un complotto ai danni della facoltà di Enologia. A quell' articolo avevo risposto, con atti e allegati, mettendo in evidenza come erano andati realmente i fatti.
Oggi la smentita anche del Magnifico rettore, sul rapporto tra Università e Amministrazione. Allora, chiedo, chi e' l'autore di quella notizia bufala. Chi ha fornito quelle notizie prive di fondamento? E le dichiarazioni del prof. Moschetti offensive nei confronti del Sindaco e della mia persone oggi smentite clamorosamente anche dal Magnifico rettore chi volevano colpire e perche' ?

Ora, poiche,' la S,.S. nella stessa giornata ha pubblicato una sua risposta data al Dott. Tumbarello in merito all'Aimeri dove parlava di parole offensive espresse da dott. Tumbarello., di non trovare spesso l’interlocutore, che per confrontarsi bisogna dare cifre dati e documenti, ma perche' le stesse cose non sono state chieste per l'articolo sulla facolta' di enologia? Non dovrebbero essere usate gli stessi parametri per descrivere i fatti? Allora, se cosi e' ,perche' non richiede al prof Moschetti i documenti che dimostrano che la facoltà e' virtuosa e che quasi tutti gli studenti si laureano in tre anni, che solo pochissimi studenti sono oggi fuori corso e che non ci sono ragazzi che si sono trasferiti in altre Universita?
Perche', non chiedete se tra i 120 studenti dichiarati dal presidente della facoltà ci sono ancora ragazzi iscritti dal 2003 , quando e' nata la facolta' ?. Avere queste informazioni, forse ,spiegherebbe, cosi' come avete scritto , perche' molti Marsalesi non conoscono l'esistenza della stessa. Ma, mi chiedo, questa non era nata all'interno dell'Istituto per creare continuita' tra gli Studenti che uscivano dalla scuola di enologia e dall'istituto agrario e la stessa facoltà?
E i convittori dell’Istituto Agrario provenienti da altre province non avrebbero potuto farla crescere? Dare la disponibilità di un piano dello stabile dove ha sede l’Università per i nostri convittori cosa avrebbe levato alla stessa'? Non è stato lo stesso prof. Moschetti che all'inizio del suo mandato per due anni di fila aveva incontrato gli allievi sia del corso di enologia che gli alunni degli altri corsi per orientarli verso la facoltà’? Allora oggi mi chiedo, perché' quest’ostilità nei confronti degli studenti, soprattutto convittori ? non è che la presenza di occhi estranei potrebbe creare un certo imbarazzo? Gentile direttore non pensa che tutte queste domande meritino risposte ?Risposte comunque documentate.
Con ogni riguardo, Domenico Pocorobba

 

Gentile corrispondente,
noi raccontiamo storie, fatti, cose che vediamo e notiamo. Lo dico sempre: senza morale da fare, senza lezioni da impartire, e, soprattutto, senza mandanti.
Tra l’altro, ormai, le storie sono tendenzialmente infinite. Nessuna fatto si esaurisce nel racconto di un articolo. Arrivano smentite, precisazioni, dichiarazioni, nuovi elementi. Nulla di sconvolgente: è giusto che sia così, è  anche questo il senso del giornalismo locale. Creare attenzione, suscitare qualche reazione, e cominciare dei ragionamenti. Sulla facoltà di Agraria, ad esempio, lei solleva delle domande legittime, come legittime erano le perplessità di Moschetti (che, per inciso, io non so neanche come è fatto). Avete qui, purchè non ci insultiate (non ce lo meritiamo) tutto lo spazio che volete. Come è avvenuto anche per l’Ato, a proposito dell’esempio da lei citato, e come i vertici dell’Ato hanno sempre rifiutato di fare.
Aggiungo alcune mie considerazioni di merito sulla vicenda. Ho letto con attenzione la sua replica, la lettera del Rettore, il nostro articolo. Trovo singolare che le pubbliche amministrazioni si parlino attraverso la stampa, e non riescano a confrontarsi tra loro. Così come penso che l’Università sia una ricchezza per il territorio, a Trapani come a Marsala. L'enologia (più del turismo…) a Marsala è il settore economico più importante. E l’importanza della facoltà di enologia è tale a prescindere dal numero degli iscritti. Anche l'Istituto Tecnico Agrario che Lei dirige ha dovuto aprire un indirizzo diverso come l'alberghiero per "sopravvivere", ma nessuno si azzarderebbe a dire che l'Agrario deve chiudere perchè ha pochi iscritti, e se qualcuno lo afferma saremmo i primi a difenderla.
Se il dibattito che ha avviato il nostro giornale servirà a far sedere attorno ad un tavolo la Facoltà di enologia e l’Istituto Agrario per noi sarebbe un ottimo risultato. E’ anche questo il nostro compito.
Grazie dell'attenzione, e continui a seguirci,

Giacomo Di Girolamo