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04/02/2014 08:09:00

La guerra dei licei tra Salemi e Partanna. Dura nota di Basile. Dietrofront di Catania

 Eufemisticamente la chiamano razionalizzazione della rete scolastica della Regione Sicilia 2014-2015, quando sarebbe più corretto parlare di ridimensionamento. Se così non fosse infatti non si capirebbe l’aspra polemica scoppiata tra il sindaco di Partanna Nicola Catania e il capo della Commissione Straordinaria di Salemi, il prefetto Benedetto Basile. La classica guerra tra campanili per evitare di andare al nocciolo della questione? In quasi due anni di gestione commissariale, mai era stata manifestata pubblicamente l’irritazione da parte del Comune di Salemi nei confronti di persone o enti terzi. Segno che stavolta è stato oltrepassato il limite. Ma cosa è successo per fare esprimere al prefetto Basile “viva contrarietà in merito alle proposte avanzate” dal sindaco di Partanna Catania al punto di scrivere di disapprovarle “in toto, sia per le modalità con le quali sono state avanzate, non essendo state preventivamente concordate, sia per il contenuto delle stesse”? Era successo che in seno alla conferenza provinciale di Trapani tenutasi il 23 gennaio 2014, non concordate preventivamente con la Commissione Straordinaria, il sindaco Catania aveva avanzato, tra l’altro, proposte ritenute mortificanti per l’attuale offerta formativa scolastica di della città di Salemi. Proposte che sinteticamente prevedevano l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo Garibaldi all’Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II; il distacco dell’Istituto Comprensivo di Gibellina da Salemi per accorparsi con l’Istituto di Santa Ninfa; lo spostamento dell’ufficio di Presidenza dell’Istituto Superiore D’Aguirre da Salemi a Partanna con cambio di denominazione da “D’Aguirre” a “Dante Alighieri”. Al riguardo, la Commissione Straordinaria ha tenuto a ribadire che esse “contrastano radicalmente con le condivisibili ipotesi di eliminazione delle criticità di cui all’allegato sub D) al verbale della predetta Conferenza Provinciale, avanzate dall’ Ufficio Scolastico Regionale Ufficio XVIII-Ambito Territoriale per la Provincia di Trapani.” In effetti tutta la comunità di Salemi ha dimostrato di essere contraria a tali proposte di aggregazione che appaiono inutilmente ed estremamente punitive per la Città. Ciò ha spinto la Commissione Straordinaria a chiedere un urgente incontro con l’Assessore Nelli Scilabra al fine di approfondire tutta la problematica. Una dura presa di posizione, come si vede, che ha costretto il sindaco di Partanna a fare clamorosamente marcia indietro e a contraddire quanto egli stesso aveva dichiarato ad un periodico partannese, appena che cinque giorni addietro. Il 29 gennaio di quest’anno infatti Catania diceva “Giungono  al sottoscritto notizie relative a malumori e chiacchiericci in generale, provenienti da ambito extracomunale,  relativamente alla recente proposta avanzata e votata, all’unanimità, in seno alla conferenza provinciale per il dimensionamento della rete scolastica 2014-2015, di cui mi pregio far parte. Mi preme pertanto, al fine di precisare e rendere dotti quanti si approcciano al problema con onestà intellettuale e non per mera speculazione campanilistica, quanto segue: che il sottoscritto in più occasioni, durante la campagna elettorale delle ultime amministrative (maggio – giugno 2013), ha più volte ribadito il personale impegno, qualora eletto, affinché si riportasse l’Autonomina scolastica all’Istituto Dante Alighieri di Partanna, non considerando la logica né i meccanismi che hanno portato all’ammissione dell’istituto partannese con quello di Salemi “D’Aguirre”. Per poi aggiungere che la sua non era dettata da “sterili principi  campanilistici, come  qualcuno vorrebbe  far pensare e precisamente”. Facendo riferimento anche al numero di alunni che sarebbero nettamente ( circa 600 per Partanna, circa 400 per Salemi) e che logisticamente la sede di Partanna servirebbe meglio e con minor spreco di energia quella annessa di Santa Ninfa, con circa 200 alunni. Per concluder con un riferimento storico secondo cui quello di Partanna sarebbe stato il 1° Istituto Magistrale in Sicilia Occidentale, fondato nel 1935. Insomma , secondo il primo cittadino di Partanna si tratterebbe di mantenere una sua promessa elettorale e rispettare l’impegno assunto con la sua città. Ma, come detto sopra, è bastata l’energica presa di posizione di Benedetto Basile per invertire la rotta fino al punto di parlare di “equivoci” e di “errori di trascrizioni”. Insomma, secondo Nicola Catania, si è trattato solo di un macroscopico fraintendimento. Che ha generato una tempesta in un bicchiere d’acqua. E smentisce tutto. Anche se stesso. “In seno alla conferenza provinciale” –ha infatti precisato-si è creato un equivoco, generato, presumo a causa, di un errore di trascrizione di un verbale o di errate interpretazioni delle mi dichiarazioni. Mi preme sottolineare che in quella sede, non ho preso alcuna posizione a favore di un territorio o di un altro in quanto da sempre ho ritenuto necessario portare avanti quelle che sono le esigenze effettive del territorio, senza mai far prevalere alcuna istanza dal sapore campanilistico, in quanto ritengo che la politica debba porgersi al servizio delle diverse esigenze del territorio, interpretandone le reali difficoltà. Spero che in futuro, s’instauri un clima di maggiore collaborazione, e mi rendo disponibile, da subito ad ogni chiarimento, ho messo, da sempre a disposizione il mio ruolo per risolvere i problemi della collettività”. Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire. Ma anche un ennesimo episodio non esaltante di politica politicante.

Franco Lo Re