Tutti contro la Tares a Marsala. La salatissima tassa sui rifiuti che in questi giorni è arrivata nelle case dei cittadini. Dura presa di posizione anche dell’avvocato Piera Pantaleo, difensore civico a Marsala, che è intervenuta con una lunga lettera rivolta al sindaco Giulia Adamo. Segno che le contestazioni da fare sono parecchie.
Tantissime.
Andiamo con ordine.
In primo luogo il fatto che la nuova tassa sui rifiuti è molto più salata della precedente, questo perchè sono cambiati i parametri. Mentre prima si calcolava soltanto la superficie dell’immobile, adesso si considerano anche i componenti del nucleo familiare. Il cittadino si lamenta perchè la tassa è molto cara, e perchè, soprattuto, non c’è un servizio di raccolta rifiuti adeguato che soddisfi tutte le esigenze. Ci sono molte lamentele al riguardo.
E’ questo quello che dà fastidio. Che il servizio funziona male e poi ci si ritrova un una bolletta dall’importo stratosferico.
Certo. Ho raccolto molte lamentele per questo. Ma anche per tanti altri motivi.
Ad esempio?
Sono in tanti ad esempio che hanno i figli fuori città, per motivi di studio, che non hanno cambiato residenza, ma non vivono di fatto a Marsala, però sono costretti a pagare la tassa sui rifiuti sia qui che nel luogo di domicilio. Questa è una cosa un po’ pesante.
Lei suggerisce di sospendere i termini di pagamento del tributo. E’ una richiesta forte.
Diciamo che è una provocazione. Ripeto, i cittadini sono molto scontenti.
E in tanti non hanno intenzione di pagare la Tares.
Anche perchè non avranno i soldi per farlo. Anche a Marsala c’è la povertà, è inutile nasconderlo, e il regolamento Tares non prevede esenzioni in questo senso. Prevede solo un’esenzione per nuclei familiari “ammessi ad assistenze economiche e continuative”. Non vi sono ulteriori esenzioni. Con la Tarsu non vi erano limiti di reddito per chi aveva invalidità. Adesso c’è invece. Abbiamo un limite di 18 mila euro.
Quindi per chi è invalido, mentre prima c’erano delle riduzioni a prescindere dal reddito, adesso si deve avere anche un reddito basso.
Esatto. Per questo dico che c’è gente che probabilmente non avrà la possibilità di pagare la Tares.
Per curiosità. A lei è arrivata?
Sì. L’importo è triplicato rispetto a quanto pagavo prima. Mi è arrivata una tassa da 1.600 euro complessivamente.
Il consigliere comunale Guglielmo Anastasi sottolineava anche un altro aspetto. Ossia che visto che il servizio di recapito è stato affidato a un servizio postale privato, non sarà possibile dimostrare che le bollette sono arrivate in ritardo dato che non viene apposto il timbro e non c’è la data di recapito della lettera.
Sì. Però visto questo intoppo dal Comune hanno fatto sapere che non si pagheranno more o penali.
Magra consolazione.
Volevo suggerire all’amministrazione e a chi dovrà disporre il nuovo regolamento per il prossimo anno di apportare queste migliorie che non sarà possibile apportare adesso. Oggi siamo costretti a pagare questa imposta senza potere chiedere e sostenere con documenti delle riduzioni che potevano esserci in base al vecchio tributo.
Però c’è molta superficialità quando si tratta di alleviare i problemi dei cittadini.
Si. E tutta questa discussione riguarda poi una tassa che già non esiste più, perchè per il 2014 non ci sarà più la Tares ma la Iuc (Imposta unica comunale). Quindi gli amministratori dovrebbero pensare molto prima al nuovo regolamento in modo tale che ci siano regole chiare e che i cittadini si preparino per tempo.
Lei ha dato tanti suggerimenti nella sua ultima lettera. E tante lamentele ha raccolto e portato all’attenzione del primo cittadino in passato. Ma quando lei scrive queste lettere, il sindaco le risponde?
No.
Immaginavamo.
Mai.
Aspetta e spera.
Eppure è un obbligo rispondere al difensore civico, lo prevede l’articolo 46 del regolamento che entro 30 giorni dalla mia lettera occorre dare risposte.