Sindaco e giunta comunale di Marsala con insolito sforzo di comprensione, ma a volo di quaglia, approvano il rinvio di un paio di mesi del pagamento della Tares. Anziché entrare nel merito delle numerose richieste di sospensione e revisione dei parametri, avanzate da Associazioni e Sindacati, si è scelta la via più breve. Nel trionfo delle omissioni, la stessa frangia di oppositori, che annunciò un incandescente dossier sulla raccolta dei rifiuti, si è miserabilmente incenerita. Come risulta fuori tempo la trovata del “tesserino” per la differenziata, onde permettere il risparmio dovuto!
A nulla è valso il monito del Difensore civico che bocciò, Diritto alla mano, criterio e contenuto del mostruoso balzello.
Se gli illuminati di giunta si sono dati la consegna di non parlare di tasse proporzionate al reddito percepito, una volontà guida il loro cammino: all’equità sociale, sancita dalla Costituzione, preferiscono i muscoli della imposizione selvaggia.
Ma, esiste ancora la differenza tra rispetto del cittadino e arbitrio di potere?
Che fine ha fatto la politica?
Contrariamente al chiacchiericcio inconcludente, la scrivente sostiene che non si può soffocare un artigiano, lavoratore manuale in proprio che con originale creatività qualifica l’identità di una città, con un’aliquota pari a 2,93 cent. a mq.. E potrebbe risultare perfino inverosimile la regalia agli istituti bancari tassandoli appena 2,55 cent. a mq..
Lavoratori e pensionati come possono sopportare tante imposte.
Se la ripartizione del carico è impari quanto immorale, bisogna al più presto riesaminare, correggere e capovolgere i parametri.
I contribuenti onesti che pagano le tasse non possono essere né disprezzati né scippati.
Il responsabile Cisl
( A. Chirco )