Da otto giorni la ditta Gemas incaricata delle pulizie dei locali e di tutti gli uffici comunali, da Palazzo d'Alì alle pertinenze riferibili al Comune di Trapani, ha sospeso il servizio. Le ragioni sarebbero da ricercare nel mancato rinnovo della proroga del contratto con il Comune di Trapani, già scaduto il 31 gennaio. Di natura amministrativa e contabile le ragioni che hanno indotto l'amministrazione a seguire questa strada.
Di per sé le ragioni dell'amministrazione comunale, a me ignote, potrebbero essere legittime e la decisione formalmente ineccepibile. Non sarebbe neppure un fatto gravissimo se ciò si potesse ascrivere ad una circostanza eccezionale in un quadro di provata efficienza. La vicenda, al contrario, assume una gravità di altissimo rilievo perché è paradigmatica della incapacità di questa amministrazione e della inadeguatezza di questo sindaco.
Uffici sporchi e servizi igienici inutilizzabili sono solo la punta dell'iceberg di un atteggiamento di sciatta e colpevole distrazione. Credo che se si fosse operato con accortezza e lungimiranza provvedendo a sostituire l'impresa Gemas con altra ditta, o definire al meglio la proroga con la stessa, attraverso un provvedimento di somma urgenza, l'emergenza contingente della scarsa pulizia degli uffici e dei servizi igienici non praticabili, oggi non sarebbe all'ordine del giorno. Questo avrebbe dovuto fare un sindaco efficiente che non può non essersi accorto della situazione in cui versano tutti i locali comunali. Ma non è il caso del Comune di Trapani, dove il sindaco Vito Damiano sembra vivere in una realtà virtuale, estraneo tanto alla città quanto allo stesso Palazzo d'Alì, che è l'unica sede comunale che pure ogni giorno frequenta.
Il Consigliere Comunale
Dott. Francesco Salone