«La strategia mediatica dell'assessore Marino stride con le azioni concrete che lo stesso assume. In più occasioni ho avuto modo, infatti, di lamentarmi di atti che a mio giudizio violavano quel principio di imparzialità al quale abbiamo l'obbligo di legge e il dovere morale di attenerci, evitando che si appaia o, peggio, che si operi a favore di chicchessia o contro qualcuno». Lo dice l'assessore regionale al Territorio, Mariella Lo Bello, che critica il collega all'Energia nella giunta Crocetta, Nicolò Marino in merito alla vicenda delle autorizzazioni per le discariche private.
«Per carattere e per stile prediligo gli atti concreti, cosicché quando sono stata nominata assessore ho avviato la più importante rotazione del personale mai disposta e quando sono venuta in possesso di atti o di notizie che potevano avere rilievo penale ne ho curato l'immediata trasmissione alla Procura della repubblica parlandone poco - aggiunge - forse sbagliando, con i giornalisti, così come quando si è trattato di intraprendere decisioni politiche importanti ne ho sempre parlato con il presidente Crocetta, che sempre mi ha incoraggiata ad interventi radicali e trasparenti».
«Così è stato nel caso di un funzionario del Dipartimento ambiente - riferisce l'assessore Lo Bello - che subito dopo aver presieduto una conferenza di servizi che procedeva al rilascio dell'autorizzazione, è diventato proprietario di un'automobile acquistata presso una concessionaria del novarese, il cui amministratore delegato risulta essere anche l'amministratore delegato della società alla quale era stata rilasciata l'autorizzazione, autorizzazione che poi il Tar, con due diverse sentenze nel 2012, ha annullato».
Per l'assessore «tali circostanze sono apparse obiettivamente marcate da singolari coincidenze ed è per questo che le ho sottoposte all'autorità giudiziaria non appena ne ho avuto notizia, non di certo dal dipartimento energia o dall'assessorato Energia. Una denuncia con nomi e cognomi, fatti ed atti». Chi, come il collega punta l'indice con accuse peraltro sommarie - attacca Lo Bello - agisce probabilmente solo per creare una cortina di fumo a copertura delle proprie azioni che il più delle volte sono sembrate invero parzialissime e dimentiche persino delle conoscenze che lo stesso, per il suo passato di magistrato, avrebbe dovuto avere a memoria».
Aggiunge l'assessore Lo Bello: «La mia azione è stata sempre stata coraggiosa ed imparziale come quando, io segretaria, la Cgil ha denunciato nella mia provincia l'esistenza di 19 bombe ecologiche indicando i nomi dei proprietari dei terreni dove erano stati interrati rifiuti forse speciali, ancora oggi il sospetto è grande, o come quando ho chiesto di sottoporre ad ispezione una discarica a Monserrato o quando, ancora, segnalare che in una discarica nelle vicinanze di Camastra arrivavano troppi mezzi provenienti dalla Campania».
«Per tornare ad oggi le ispezioni su tutte le discariche prima private e poi pubbliche - sottolinea - per sapere se tali discariche possano essere nocive per la salute dei siciliani, così come le indagini, conclusa la prima fase, su tutte le miniere abbandonate della Sicilia. Questo il lavoro fatto: puntuale ed utile, insomma da sempre dalla stessa parte», conclude.