La Corte dei conti ha condannato politici e burocrati ad un risarcimento complessivo di circa 4 milioni di euro, per la vicenda dei cosiddetti extrabudget erogati agli enti della Formazione professionale, nel 2009 e nel 2010, in aggiunta ai finanziamenti previsti dal Prof (Piano regionale offerta formativa). Più che di extrabudget sarebbe più esatto parlare di integrazione contrattuale per pagare gli arretrati dovuti ai dipendenti, maturati in seguito al rinnovo contrattuale. Somme che, secondo la Corte dei conti, come sancito dalla sentenza di condanna dell'ex assessore Mario Centorrino, la Regione non avrebbe dovuto pagare. In base a questo verdetto, la dirigente generale del dipartimento della Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, ha avviato le procedure, recuperando i 4 milioni di euro. Ma alcuni enti si sono opposti, rivolgendosi al Tribunale civile per riavere i soldi che la Regione ha trattenuto. Dunque, l'Erario è già stato risarcito integralmente.
Ma i giudici della Corte dei Conti hanno ugualmente condannato al rimborso, l'attuale segretario generale Patrizia Monterosso che dovrebbe restituire alla Regione quasi 1 milione e 279 mila euro. L'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo 220 mila euro. Condannati anche gli ex assessori Santi Formica, con 379 mila euro; Carmelo Incardona, 830 mila euro; Luigi Gentile, 224 mila euro; la dirigente Alessandra Russo 378 mila euro; Maria Carmela Di Bartolo, 474 mila euro; Salvatore di Francesca, 108 mila euro e l'ex dirigente Nino Emanuele, 365 mila euro. Tutti sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali. Unica assolta Loredana Esposito, direttore presso la Ragioneria Centrale.
Ma se i 4 milioni di euro sono già tornati nelle casse regionali perché chiedere il risarcimento ai presunti responsabili dell'incauto esborso? Perché, come detto, alcuni enti si sono opposti al provvedimento della dottoressa Corsello che ha trattenuto le somme dovute rispettivamente ad ogni ente in fase di rendicontazione. Ma il processo davanti al Tribunale civile di Palermo non è stato ancora celebrato. Per i giudici della Corte dei conti, dunque, gli enti potrebbero vincere la causa e, quindi, la Regione potrebbe essere costretta a restituire le somme trattenute. La sentenza della Corte dei conti è in primo grado. Se prima dell'appello il Tribunale civile darà ragione alla Regione, il verdetto sarebbe ribaltato. Anche perché la Regione non potrebbe essere rimborsata due volte.
«Considerata la prima sentenza della Corte dei conti - ha detto la dottoressa Corsello - ho avviato anche il recupero dell'integrazione contrattuale concessa agli enti anche negli anni precedenti».