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16/03/2014 00:27:00

Montante: "Sicilia a rischio default"

  «La Regione Siciliana è a rischio default». Lo ha detto ieri Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia. Montante incalza Palazzo d'Orleans su alcune scelte: «Dopo avere scardinato un sistema malato, Crocetta adotti un modello per ricostruire che non può che avvenire attraverso cellule sane e non malate», è il passaggio-chiave. «Per evitare di rimanere prigioniero», il governatore «predisponga un business plan di 4-5 punti su cui concentrare gli sforzi per lo sviluppo, affidandosi a gente esperta, competente e dai comportamenti etico-morali irreprensibili». Con un malcelato fastidio sulla manovra-bis da 300 milioni destinati a pagare forestali e personale di enti e consorzi pubblici: «Gli stipendi è ovvio vanno pagati - si affretta a precisare Montante - ma ora bisogna sostenere le imprese e le famiglie siciliane con politiche di sviluppo e di tagli agli sprechi». E proprio su quest'ultimo punto Montante lancia una serie di proposte. La più suggestiva? «Un "Cottarelli" in Sicilia per mettere in atto una mega operazione di spending review per liberare la Regione da sprechi e spese folli». Crocetta «si affidi a specialisti o a società di revisione che si occupano di revisione della spesa pubblica», perché urge «una verifica su tutti i numeri della pubblica amministrazione e per farlo servono esperti che vanno pagati anche uno-due-tre mesi e che non hanno alcun rapporto compromissorio col sistema». Soltanto così «si può fare una vera e seria spending review senza scandalizzarsi che non siano interni all'amministrazione a occuparsene», perché oggi «in Sicilia sta accadendo qualcosa che va oltre al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: tutti controllano tutti, peggio di quanto avveniva in passato, e ci sono lobby impegnate a rallentare se non a impedire investimenti e processi di sviluppo». In sintesi: «Crocetta si affidi a professionisti esperti, poi sarà lui a decidere cosa attuare e cosa no».
Una sorta di "Saro, adesso pensaci tu", a cui segue un preciso vademecum. Punto primo: «Basta con i burocrati che commissariano gli assessori. Il presidente Crocetta tratti di persona le questioni più importanti oppure si affidi ai suoi amministratori delegati, che sono gli assessori, liberandoli da certi funzionari e dirigenti della Regione. Crocetta si circondi di gente competente con un profilo professionale adeguato, con comportamenti etico-morali indiscutibili: questo sia il suo gruppo di lavoro», perché «anche la Regione ha burocrati bravi, magari sono nascosti perchè non rispondono a certi establishment». Punto secondo: «Porti avanti azioni per risolvere le emergenze affidandosi ai decreti oppure lo faccia con disegni di legge attraverso l'Ars che deve individuare strade rapide per approvare le leggi». Un ultimo riferimento anche a Matteo Renzi, in particolare sulla recente dichiarazione, «i tavoli li fanno i mobilieri», riferita ai rapporti con i sindacati. «Neanche a me - precisa Montante - piacciono i tavoli, preferisco gruppi di lavoro, troppi tavoli bloccano le scelte. Non dico che Renzi abbia ragione, ma dobbiamo accelerare, ascoltare i sindacati e gli imprenditori è positivo, poi spetta a chi amministra decidere».
In serata la risposta di Crocetta. Sul fallimento si difende: «Non c'è alcun rischio default che è stato tecnicamente superato dal lavoro del governo, lo dicono anche le Agenzie di rating che hanno rivisto l'outlook da negativo a positivo». Sul "modello Cotteralli" apre con etusiasmo: «Affidare a una società di revisione l'analisi dei conti della Regione è una splendida idea. Ci lavoro, bisogna ragionarci bene», dice il governatore. Che pensa «a una gara internazionale - dice Crocetta - perché dovremmo affidarci a una società specializzata». Sì agli advisor, ma «arruolare un "Cottarelli" in Sicilia è impossibile perché in piena demagogia populista è impensabile poter pagare un super esperto a certe cifre ne immaginare che si accontenti di poche migliaia di euro per svolgere un compito gravoso come la revisione della spesa».