Rischiano di chiudere per i tagli del Governo Renzi alcuni dei presidi di polizia della provincia di Trapani. Il piano sulla spending review messo a punto dal Ministero dell’Interno, che riguarda le forze dell’ordine, prevede in tutta Italia la chiusura di 300 presidi di polizia e carabinieri. Diverse sedi a rischio chiusura, più accorpamenti o tagli di personale. Sul piede di guerra i sindacati. In provincia di Trapani è, nella lista delle centrali a rischio chiusura, la stazione di Polizia Stradale di Via Itria. Sono previste le soppressioni anche della polizia postale di Trapani, della Squadra Nautica di Trapani, del posto di Polizia Ferroviaria di Castelvetrano.
“Non sappiamo che fine faremo”, dicono i poliziotti della polstrada di Marsala. Perchè in questo piano, trasmesso alle Questure dal Ministero dell’Interno, sono previste soppressioni e accorpamenti di stazioni. A Marsala, ad esempio, ci sono 15 agenti di polizia stradale. Coprono l’intero territorio della provincia di Trapani durante i pattugliamenti in autostrada. Questo è uno dei tanti compiti che assolvono. La polizia stradale di Marsala è stata inserita nell’elenco delle stazioni da chiudere perchè tra quelle, in provincia di Trapani, con meno agenti. Ad Alcamo sono circa 40, a Castelvetrano una ventina. A Trapani c’è la sezione centrale della provincia. A rischio chiusura anche la polizia postale di Trapani, che si occupa tra le altre cose dei reati telematici. Indolore sembra essere la chiusura del posto Polfer di Castelvetrano.
Il piano del Governo è stato stilato tendndo conto delle linee predisposte dai vertici di polizia e carabinieri. Si prevede di risparmiare circa 600 milioni soltanto per le forze dell’ordine, più altri 100 milioni dalla riorganizzazione dei vigili del fuoco. Sono 72 i posti e le sezioni di polizia ferroviaria che dovranno essere eliminati secondo il principio di accorpare le risorse e puntare sugli uffici centrali. Le squadre nautiche eliminate saranno 52 in tutta italia. E 72 saranno le sezioni di polizia postale soppresse. In tutto sono 265 sezioni di polizia, 7 compagnie e 17 stazioni dell’Arma dei Carabinieri. In Sicilia sono una trentina i presidi a rischio. Previste le canellazioni delle stazioni della Polstrada di Nicosia, in provincia di Enna, e Vittoria, in provincia di Ragusa. Scomparirà a Messina anche la stazione della polizia di Frontiera. E a Catania l’ufficio della polizia informatica. La squadra a cavallo della polizia di Palermo. Non c’è soltanto il taglio dei posti di polizia ma anche quello dei costi doppi e dei contratti d’affitto con il trasferimento degli uffici in immobili demaniali. Le indicazioni predisposte dal commissario per la spending review Carlo Cottarelli puntano sul taglio dei benefit eccessivi. Come le auto blu per i dirigenti e i direttori dei dipartimenti del Viminale. Revisioni anche per gli acquisti, che dovranno avvenire in un unico blocco per accedere a delle agevolazioni. Ad esempio il cambio del parco macchine dovrà avvenire attraverso un unico investimento per polizia, carabinieri, fiamme gialle. Dal Governo hanno fatto sapere che non c’è alcuna volontà di diminuire il livello di sicurezza, ma soltanto quella di eliminare gli sprechi. Ma i sindacati lanciano l’allarme. Per il segretario del Sap Gianni Tonelli la vera finalità è “raccattare qualche denaro per la spending review allo scopo di compiacere e acquietare il governo affinchè non intraprenda processi di riforma per scardinare l’attuale assetto dell’apparato sicurezza mettendo in discussioni le gerarchie interne alle forze dell’ordine”. Sempre il Sap ha sottolineato l’importanza dei corpi di polizia postale, che indagano su reati Internet, dalle truffe bancarie online, alla pedopornografia e cyberbullismo.