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25/04/2014 06:15:00

Inchiesta sui rifiuti e Ato Tp1. Fazio e Tranchida bisticciano

Le vicende giudiziarie che coinvolgono il liquidato Ato Tp1 Terra dei Fenici, l’Aimeri Ambiente e la Sicilifert, dei cui vertici la Dda di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, sfocia anche nella polemica politica. Lo scontro aperto è tra l’ex sindaco di Trapani Mimmo Fazio e il sindaco di Erice Giacomo Tranchida.

Quest’utlimo, alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio dei vertici delle società che gestivano i rifiuti in mezza provincia, aveva commentato dicendo, in sostanza, “ve l’avevo detto”.

“Di certo, non cambierò e non farò sconti ad alcuno (anche all'interno del PD che voglio profondamente diverso rispetto a gran parte del passato) - commenta Tranchida che figura tra le parti offese nella richiesta rinvio a giudizio - ma continuerò a lottare per difendere gli interessi legittimi dei miei concittadini e contestualmente di tutti gli abitanti dei Comuni ex Ato Terra dei Fenici”.


Fazio non ci sta, e accusa Tranchida di averlo lasciato solo, quando da sindaco di Trapani decise di uscire dall’Ato, e di essere stato strenuo sostenitore dell’Ato. I due si sfogano in uno scambio epistolare in cui si rimpallano contraddizioni su contraddizioni, frecciate e battutine.
“Fui additato, Tranchida tra gli altri, come il “Pierino” della situazione - scrive il deputato all’Ars ed ex sindaco di Trapani - e indicato al pubblico ludibrio perché avrei manovrato contro l'ATO e l'assemblea dei sindaci per mere ragioni “di interesse” (quale?). In diverse riunioni denunciai ai miei colleghi sindaci come la raccolta differenziata fosse solo fumo negli occhi e come, nella realtà, l'uno e l'altro rifiuto finissero con il ritornare ad esser smaltiti allo stesso modo. Le ragioni di quelle critiche, che oggi torno a rivendicare, sono tutte nelle carte di quelle indagini che portano in un'aula di tribunale i vertici dell'ATO, dell'AIMERI e di una ditta collegata. Le ragioni del mio dissenso in polemica con i sindaci dell'ATO, che allora non vollero comprendere stavano nell'interesse che ebbi per affrancare la città di Trapani ed in miei concittadini da un servizio che appariva già in nuce per quel che era: inadeguato, inefficiente e, forse anche nato all'ombra di interessi poco chiari”. 

Non manca allora l’affondo all’attuale sindaco di Trapani Vito Damiano.
“Oggi quella esperienza, nata in solitaria autonomia (prima di tutto autonomia di pensiero!), rischia di essere travolta dalla incapacità, ancora una volta, dell'attuale esecutivo e del sindaco Vito Damiano. Tra pochi giorni, il 30 aprile prossimo, scade la convenzione con la Trapani Servizi. Mi chiedo chi, come e quando prenderà il suo posto per il servizio di raccolta di rifiuti nel comune di Trapani? È legittimo chiedersi, anche, che fine faranno: il decantato progetto di raccolta dei rifiuti porta a porta, la rimozione dei cassonetti, il potenziamento della differenziata annunciati nell'ottobre scorso?”
Fazio teme che “non vi sia traccia, amministrativa, della costituzione di SSR (Società per la regolamentazione del servizio rifiuti) e ARO (Ambito di Raccolta Ottimale). Mi risulta che un progetto, in questa direzione, giace nei cassetti dell'ufficio di gabinetto del sindaco Damiano da mesi senza che abbia avuto esame o riscontro. Non è stata attivata alcuna iniziativa benché vi fosse la possibilità, con adeguata applicazione, di continuare l'attività con la Trapani Servizi tornando a rendere efficiente il servizio e tutelando nel contempo gli oltre 150 dipendenti che vi prestano lavoro”.
Per il deputato all’Ars non c’è alcuna certezza amministrativa a Trapani e teme che si possa ripetere i pasticci dell’Ato Terra dei Fenici. “I trapanesi hanno diritto di sapere perché pagano la Tares. “Soprattutto hanno il diritto che non si replichi su questo territorio una vicenda come quella dell'ATO “Terra dei Fenici” dalla quale sono stati risparmiati, a differenza dei nostri concittadini dei comuni vicini, che potranno consolarsi solo con la costituzione di parte civile intentata, per il momento da un sindaco, Tranchida, che appare quanto meno contraddittoria”.

Non si è fatta attendere la risposta di Giacomo Tranchida, sindaco di Erice, in conflitto con Fazio, proprio perchè fece uscire dall’Ato la città di Trapani.
“Mi si tira in ballo accusandomi di posizioni contraddittorie sulla vicenda dell'ATO Rifiuti, quasi correo, dunque, dei disservizi di quest'ultimo” commenta Tranchida.
“Comprendo che in clima post pasquale l'onorevole Fazio, dopo qualche colomba, magari mal digerita, possa intravedere "piccioni" cui indirizzare il tiro dei suoi strali e, passi pure il tiro a "piccione" nei confronti del Sindaco attuale che ha insediato a Trapani ed al quale ha lasciato l'eredità di un servizio raccolta dei rifiuti, indifferenziato e di pulizia urbana, assolutamente sgangherato ed inefficiente, di contro assolutamente costoso, ma non pensi di alzare il tiro sul sottoscritto, non foss'altro, perché a differenza dello stesso Fazio, al tempo Sindaco di Trapani, come nel raffronto attuale con il suo successore, la differenza della qualità nel servizio fra le città di Trapani ed Erice (seppur migliorabile) è sotto gli occhi di tutti, non solo sotto il profilo ecologico-ambientale, ma anche sotto l'aspetto non secondario dei costi di gestione, alias tasse per cittadini, molto più care a Trapani come ad Erice, oggi come ieri, al tempo di Fazio! Affermazione storicamente inconfutabile, sotto gli occhi di tutti, e soprattutto con il debito di risparmio da parte dei cittadini ericini rispetto a quelli di Trapani: dissanguati dalle tasse e gabbati da un servizio che è rimasto indietro, sia sotto il profilo della qualità che delle percentuali di raccolta differenziata, dettate da norme regionali emanate dalla stessa Assemblea Siciliana”.
 

Tranchida, rivangando il passato, torna all’epoca dell’Ato Tp1, e vuole rinfrescare i “"ricordi" lacunosi di Fazio che, in buona sostanza, da un lato sostiene di essersi battuto contro l'Ato Terra dei Fenici, paradossalmente, non potendo smentire di aver contribuito a creare nominando al tempo nel CdA della stessa Società l'avvocato Vincenzo Scontrino, poi Amministratore Delegato, "reo" al pari dei Sindaci del comprensorio, di non aver favorito la gestione in house del servizio - magari presso la Trapani Servizi del Comune di Trapani (!) optando per la gara ad evidenza pubblica del servizio medesimo. Gara, alla quale poi ha partecipato, credo in Ati la stessa Trapani Servizi con Amia Palermo e la Aimeri del Gruppo Biancamano. Conti alla mano, i Sindaci del comprensorio hanno ritenuto al tempo più affidabile un servizio esternalizzato per evidenza pubblica rispetto al costosissimo ed inadeguato carrozzone della Trapani Servizi, con tutto il rispetto per i lavoratori della stessa.”
Per Tranchida la vicenda giudiziaria, “nasce, non quale fallimento della gestione comprensoriale del servizio, utile a fare economia di scala, alias meno costi e più qualità, bensì - come sostiene la Procura - a causa della poco corretta gestione Aimeri e blanda azione dei controlli Ato che, invero, di già hanno prodotto circa 900.000 € di "risarcimento" danni in favore del Comune di Erice, in conseguenza delle contestazioni avanzate in prima persona dal sottoscritto negli anni 2009/2012, ed utilizzate per contenere il costo del servizio medesimo e, dunque, mantenere la tassa rifiuti a livelli accettabili / rapportati alla qualità del servizio.Resta inteso che comunque permane il danno, anche d'immagine oltre che di merito, nei confronti della mancata qualità del servizio e della comunità ericina rispetto alla quale, come parte offesa, ci siamo costituiti”.
 

Ma  Tranchida almeno su una cosa è d’accordo con Fazio. “Il CdA della nuova SRR, composto dai Sindaci di Marsala, Trapani ed Alcamo, stenta a prospettare una visione organizzativo d'Ambito ottimale per il futuro (ARO) e, gioco forza, occorrerà che Erice e tutti gli altri Comuni alzino la voce, visto che l'assessorato regionale Energia del deposto suo amico Assessore Marino, sembra essere distratto... ma di certo Fazio, raddrizzi il tiro, diversamente continuerà a sbagliare piccione e bersaglio, di contro dovendo fare i conti con l'eredità fallimentare ed obsoleta di un servizio raccolta rifiuti che ha lasciato al suo successore prediletto, l'attuale Sindaco di Trapani”.

Botta e risposta che Fazio non vuole troncare, e allora dai con un’altra dichiarazione. “Dalla reazione di Tranchida capisco di aver toccato un nervo scoperto. Non ho accusato Tranchida di alcuna complicità, me ne guarderei bene, ma non può egli vestire i panni della vittima inconsapevole, poiché queste discrasie, riferibili a dati relativi alle quantità di differenziata che venivano dichiarati ed agli abbattimenti riconosciuti dall'ATO, furono più volte oggetto di rilievo da parte mia”.