“Qualche giorno fa mi è stata recapitata a Palazzo d’Orleans una lettera anonima, all’interno c’era un foglio pieno zeppo di insulti. Le parole ricorrenti erano ‘cacato, cacato, cacato’, che nel gergo dei mafiosi è tra gli insulti più gravi e spregevoli, che significa nullità. La lettera si concludeva con l’ennesima minaccia: ‘tu picca n’hai, malerittu’ (ne hai ancora per poco, maledetto)”.
E’ stato lo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta, durante un incontro sui temi della legalità al liceo artistico Brunelleschi di Acireale, a redere noto di aver ricevuto l’ennesima minaccia personale nel suo ufficio a Palermo. Sull’episodio, secondo quanto ha raccontato lo stesso Crocetta in pubblico, starebbe indagando la Procura di Palermo.
Il governatore, prendendo spunto dal suo libro “Io non ci sto”, ha fatto riferimento alla missiva mentre stava spiegando agli studenti e ai professori intervenuti in salal il significato di vivere perennemente sotto scorta. “Se mi dovessi fare intimidire da una lettera anonima vorrà dire che noi siciliani non avremo più speranza di cambiare le cose in questa terra – ha sottolineato il presidente della Regione – La mafia si rafforza con la paura, ma io in questi anni ho scoperto sulla mia pelle il valore del coraggio. Falcone e Borsellino dicevano: chi ha coraggio muore una volta sola. Se smettiamo di aver paura sconfiggeremo la mafia”. Presenti all’incontro anche gli assessori regionali Michela Stancheris e Nico Torrisi, con i deputati Ars Gianfranco Vullo e Nicola D’Agostino.