Il presidente della Regione, Rosario Crocetta non accetta la polemica sull'acquisto di cinque autoblindate (una destinata alla sede di Bruxelles), in concomitanza con il bando che deve rinnovare l'autoparco dell'Ars con sette nuove autoblu.
«Io non sono un tipo da auto blu - ha sottolineato Crocetta - ma da bicicletta. Trovo, però, osceno che di fronte a chi è a rischio perché difende questa regione lottando la corruzione ed esponendosi si ponga il problema delle auto blu». Il presidente della Regione non ha nascosto la sua amarezza e la sua rabbia per i continui tentativi di delegittimazione quotidiani.
«Dal primo giorno della mia elezione - ha continuato il presidente della Regione - è in atto un'operazione di "mascariamento". Si fanno troppi ragionamenti per delegittimare. Che senso aveva, per esempio, cambiare la prima giunta? E che senso ha attaccare quella attuale? Se inserissimo in giunta esponenti dell'area Cuperlo andrebbe bene la giunta? No, la politica come la intendo io non è questa, questi sono giochi di partito. Io parlo alla gente. Dal 1946 a oggi, questo è il governo che ha subito gli attacchi più feroci da parte della politica siciliana. E questo è indegno».
Crocetta, poi, ha rivendicato il lavoro fatto finora dal suo governo sul piano della trasparenza e della legalità: «Stiamo portando avanti una rivoluzione, lottando la corruzione: ma perché i soloni della politica che stavano all'Ars la scorsa legislatura, alcuni dei quali sono stati riconfermati e sono attualmente deputati, non si sono accorti che i bilanci del 2011 e del 2012 erano falsi, con buchi miliardari? ». Ha anche citato alcuni scandali come quello della Formazione professionale o come il cosiddetto «sistema Giacchetto» per la gestione di fondi comunitari: «Secondo una proiezione che abbiamo fatto con l'assessore Scilabra per la Formazione professionale (ho pianto il giorno che è stata minacciata) basterebbero tra i 100 e i 120 milioni di euro, mentre finora la formazione è costata 350 milioni. Questi 250 milioni in più hanno alimentato un sistema corrotto, buona parte di queste risorse sono finite ai politici. È anti-sistema denunciare questi scandali? ». Quindi una stoccata al Pd: «Non ha neppure espulso chi ha gestito il sistema in questo modo», riferendosi al parlamentare Francantonio Genovese per cui la procura della Repubblica di Messina ha chiesto l'autorizzazione all'arresto.
Quindi, sui rapporti con alcuni imprenditori: «Mi chiedono: ma perché hai rapporti con Confindustria? Ma li ho anche con i sindacati, io sono iscritto alla Cgil non a Confindustria, perché non ho imprese. La lotta contro la Confindustria deviata di Di Vincenzo l'ho fatta io, assieme a Montante e Lo Bello, azione che ha portato al sequestro di 400 milioni di euro. Poi con Montante e Lo Bello possiamo avere anche divergenze, ma è normale che un presidente di Regione dialoghi con tutti».