Paola Sobbrio, l’unica candidata di Marsala alle elezioni europee del 25 maggio, in lista con il Movimento 5 Stelle. State girando tanto in questi giorni di campagna elettorale.
Stiamo raccogliendo tanti consensi.
C’è stato Beppe Grillo a Palermo, in piazza Politeama.
C’erano tantissime persone. Il consenso cresce di giorno in giorno.
Non se l’aspettava?
Era prevedibile anzi perchè la politica tradizionale ci dà una grossa mano d’aiuto in questo senso.
E Grillo da piazza Politeama ha posto il tema della diversità del Movimento 5 Stelle. In cosa si può essere diversi nel Parlamento Europeo che in Sicilia viviamo come qualcosa di distante? E per alcuni anche inutile. Tra l’altro c’era stato proprio un dibattito interno al Movimento se presentarsi o meno alle Europee. Poi avete deciso che era una battaglia che andava fatta.
Ci siamo chiesti quale sia la vera funzione del Parlamento Europeo. Siamo contro gli apparati burocratici troppo farraginosi e il Parlamento Europeo è uno di questi. Ma è anche vero che è necessario entrare nelle istituzioni per aprirle, per renderle più trasparenti. Ci spetta entrare nel Parlamento Europeo per fare quello che stiamo facendo al Senato, alla Camera, nei consigli regionali e comunali. Portare fuori tutte quelle cose che i cittadini solitamente non conoscono.
La stampa vi accusa di un eccesso di toni. Viceversa sembra che senza questi toni molti temi non verrebbero a galla. Lei che pensa di questo rapporto che avete soprattutto con la stampa nazionale?
Spesso mi trovo a parlare con amici che sono attaccati alla vecchia politica e continuano a sperare che i vecchi partiti diano una speranza al Paese. E mi dicono che noi siamo troppo violenti nei toni, troppo accesi.
E che risponde?
Per chi ha visto cosa succede là dentro la rabbia sale. I cittadini sostanzialemente non vengono ascoltati dalla vecchia politica. Il Movimento 5 Stello si fa portavoce dei cittadini. Quando abbiamo occupato i banchi della Camera, per protestare contro la ghigliottina della Boldrini, tutti hanno gridato alla violenza del nostro movimento ma l’unica che ha subito violenze è stata proprio la nostra deputata Loredana Lupo. Ma noi siamo scesi con le mani alzate senza fare nulla di violento. Alzare i toni è un modo per alzare l’attenzione su temi che altrimenti non sarebbero conosciuti al di fuori del palazzo.
Paola Sobbrio era candidata all’Assemblea regionale siciliana nel 2008 con una lista antesignana del Movimento 5 Stelle: “Gli amici di Beppe Grillo”. E allora candidavano alla presidenza della Regione Sonia Alfano. Erano le prove generali del M5S, segno che la Sicilia è sempre laboratorio politico. I sondaggi danno tra i 2 e i 3 seggi in Sicilia per i 5 Stelle. Nel 2008 lei pensava che si sarebbe arrivati a questo?
Assolutamente no. Quando abbiamo iniziato ci prendevano tutti per pazzi e che non avremmo avuto futuro. Io sinceramente non credevo che i cittadini avrebbero preso in mano le redini della loro vita. Non me l’aspettavo, anche perchè nel 2008 quando è stata preparata la lista abbiamo dovuto pregare le persone. Mentre adesso si sono candidate alle parlamentarie 490 persone tra Sicilia e Sardegna. E’ cambiato un po’ tutto nel Movimento, quindi sicuramente un segnale positivo.
Quello dell’immigrazione è un tema assolutamente europeo. Destra, sinistra, centro, sono tutti d’accordo che è l’Europa a dover affrontare il problema, non può essere solo l’Italia a fare da avamposto. Che ne pensa della gestione dei flussi migratori nel nostro paese?
Innanzitutto prendere degli esseri umani e rinchiuderli in dei lager è un qualcosa di assolutamente contrario a qualsiasi principio di diritto umano di qualsiasi paese civile. Ho visitato il Cie di Milo più volte, è un fatto vergognoso. In Europa bisogna discutere del ruolo che l’Europa vuole avere nei confronti dell’immigrazione. Non perchè occorre fare un accordo come quello che era stato fatto con la Libia, con le persone che morivano nel deserto, e questa è una cosa da deplorare. Ma dobbiamo fare un accordo con gli altri paesi europei, perchè noi siamo un paese di frontiera ma non possiamo farci carico di tutte queste persone. Farcene carico non deve significare prendere queste persone e rinchiuderle in luoghi di prigionia. Dobbiamo trovare delle soluzioni che rispettino in maniera assoluta i diritti umani.