Per circa due ore, in Tribunale, il capo della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, Antonio Lubrano, ha spiegato come è stata fatta luce su una truffa organizzata, secondo l’accusa, da gruppo di marsalesi che, operando sull’asse Marsala-Torino, fecero credere a molti di poter comprare, a prezzi ‘’stracciati’’, automobili, moto, imbarcazioni da diporto, motori fuoribordo, etc., messi in vendita, in aste fallimentari, dal Tribunale del capoluogo piemontese. Ma quelle aste, in realtà, non erano state bandite. Alle vittime, infatti, venivano mostrati documenti falsi. I truffati si accorgevano del raggiro soltanto dopo aver pagato la somma richiesta. Imputati sono Antonio Maniscalco, di 58 anni, e Carlo Genna, di 55. Con rito abbreviato, sono già stati condannati i fratelli Salvatore e Giovanni Lombardo. Il primo, un ex carabiniere (dal 1976 al ‘90), originario di Marsala, ma da tempo residente a Torino, è stato condannato a tre anni e quattro mesi, il secondo a 8 mesi. Maniscalco, carrozziere, sin dall’inizio della vicenda si è affermando di essere una vittima della truffa e non uno degli autori. Ma evidentemente le sue argomentazioni non hanno convinto il gup Amato, che lo scorso anno l’ha rinviato a giudizio. L’ammontare complessivo della truffa è stato stimato dagli inquirenti in oltre mezzo milione di euro. A svolgere l’indagine è stata la sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, che ascoltò un rivenditore di auto, il marsalese C.S., proprio in coincidenza del diffondersi, in città, della voce relativa alla possibilità di fare ‘’ottimi affari grazie ad aste giudiziarie al Tribunale di Torino’’. Una trappola nella quale sono cadute diverse persone. E tra queste, anche C.S., che agli investigatori disse di essere rimasto vittima di ‘’un certo Giovanni Lombardo’’.
MARSALA – Due anni di carcere sono stati invocati dal pubblico ministero Francesca Rago per tre romeni accusati di aver rapinato e picchiato due loro connazionali. Alla sbarra degli imputati sono Cantia Georgel, di 28 anni, Costantin e Ionut Chiciug, di 29 e 30 anni. Inizialmente, i tre romeni erano accusati di due distinte rapine, l’ultima nel gennaio 2012, ma per una di queste il pm ha chiesto che il reato venga derubricato in rissa. Il 12 giugno potrebbe essere emessa la sentenza.
MARSALA – Due precari del Comune sono finiti sotto processo con l’accusa di avere intascato il denaro pagato dagli automobilisti per lasciare i loro mezzi in sosta nel parcheggio di via Giulio Anca Omodei. Il reato contestato è appropriazione. I fatti sono relativi al periodo tra il 2005 e il 2010. Imputati, davanti al giudice monocratico, sono gli ex lsu contrattisti Antonio Ragona e Vincenzo Di Dia. Secondo l’accusa, i due si sarebbero appropriati di somme tra i 600 e i 700 euro. L’indagine è stata svolta dai vigili urbani e nell’udienza è stato ascoltato il comandante Vincenzo Menfi. Ad accorgersi dell’ammanco è stato l’economo Giuseppe Rallo, che sarà ascoltato il 22 settembre. In quella data saranno ascoltati anche i due imputati, che hanno già restituito al Comune le somme contestate.