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25/05/2014 06:00:00

Martedì l'assedio a Crocetta. Protestano i lavoratori contro la Regione bloccata

  I sindacati minacciano di portare, martedì prossimo, migliaia di lavoratori davanti Palazzo d'Orleans, mentre l'Ars discuterà la «manovrina» salva-stipendi. E il presidente della Regione, Rosario Crocetta, asseditato, gioca di contropiede, e non ci sta ad apparire l'unico responsabile della difficile situazione che vivono migliaia di lavoratori da mesi senza stipendio. Crocetta alza l'indice nei confronti dell'opposizione che ha impedito, a suo dire, l'approvazione della «manovrina» che avrebbe consentito di pagare i salari di dipendenti di enti, società e aziende regionali. 
Per Crocetta, la protesta dei lavoratori è sacrosanta. Di più, la condivide, «pur nella consapevolezza delle differenze dei ruoli del governo e di quelli sindacali, non posso che condividere la mobilitazione straordinaria che i sindacati hanno indetto per il 27 maggio. L'Ars deve approvare urgentemente la manovra e la deve approvare nella sua dimensione globale salvaguardando gli stipendi, i trasferimenti ai comuni e anche i salari dei forestali».
Poi, alza l'indice nei confronti dell'opposizione: «Non si gioca al politichese sui salari della gente, le opposizioni hanno voluto irritare una parte dei lavoratori della regione per semplice opposizione politica poiché hanno scelto la politica del "tanto peggio tanto meglio". Ma tale politica non fa bene alla democrazia, poiché inastrisce i conflitti, favorisce la disgregazione sociale, aumenta la sfiducia nelle istituzioni».
Per Crocetta, che non fa riferimento ai deputati del Pd che con il loro voto hanno determinato il rinvio della «manovrina» in commissione Bilancio, «il rinvio al 27 maggio della manovrina salva-salari è il tentativo di volere bloccare le risorse per i forestali e per i comuni ed è segno di una ulteriore volontà di esasperazione. Io sono convinto che il governo debba operare con gli atti non sicuramente con la piazza, ma quando tali atti non dipendono dal governo ma dal Parlamento, il presidente della Regione non può non essere vicino a quanti, ancora oggi, non hanno percepito lo stipendio per colpa di coloro che hanno voluto giocare alla politica del rinvio anche sui salari dei lavoratori».
Secondo il presidente della Regione, «nella storia della Sicilia non si è mai vista un'opposizione così, che non è di attacco al governo, ma una vera persecuzione nei confronti di ceti meno abbienti e dei lavoratori. Le basi dell'antipolitica sono lì, nella politica del "tanto peggio tanto meglio", che non produce alcun consenso nei confronti delle forze che la portano avanti e crea sfiducia generalizzata verso il sistema democratico. Ci sono coloro che dopo aver ritardato l'approvazione della manovra, cercano di esasperare e cavalcare il conflitto, sottovalutando la capacità critica dei cittadini che si accorgono che non si possono recitare due parti in una commedia: da una parte si blocca il sistema, dall'altra si aizzano i lavoratori contro il governo».
Ma per i deputati regionali Toto Cordaro, Bernardette Grasso e Roberto Clemente (verso Forza Italia), «è davvero singolare che il presidente Crocetta, responsabile principale del mancato pagamento degli stipendi di migliaia di lavoratori, annunci di volere partecipare ad una legittima protesta sindacale che lui e la sua maggioranza hanno originato».
I rapporti rimangono tesi anche il cuperliano Antonello Cracolici, che ha sibillinamente detto: «La gente mi chiede quanto durerà Crocetta? Io non so cosa rispondere».