La mannaia della spending review dopo essersi abbattuta sulle indennità dei deputati regionali (sceso a 11.100 euro lordi il loro compenso), come previsto dal Decreto Monti, è destinata a colpire anche gli stipendi della burocrazia Ars. Il presidente, Giovanni Ardizzone, aveva proposto nei giorni scorsi l'allineamento al tetto massimo di 240 mila euro fissato dal governo nazionale per la burocrazia statale, ma i sindacati aziendali si sono opposti. Per oggi è previsto un nuovo incontro tra il deputato questore Paolo Ruggirello ed i rappresentanti sindacali che vorrebbero, invece, fissare il tetto a 300mila euro.
Un tira e molla che non piace a Crocetta, che è tornato sul tema con toni perentori: «Basta tergiversare, bisogna introdurre subito il tetto agli stipendi del personale Ars. Sento parlare di una ipotesi di 240mila euro lordi, ma la soglia massima deve essere uguale a quella che abbiamo introdotto per la burocrazia regionale, cioè 160mila euro lordi. Sarebbe strano che l'Ars dopo avere approvato il tetto per i burocrati della Regione qualche giorno fa - ha continuato Crocetta - non equiparasse il tetto degli stipendi dei propri dipendenti a quello dei regionali. La gente non capirebbe un doppio trattamento».
Ma quanto guadagnano i dipendenti dell'Ars? Gli stipendi mensili sono pubblicati sul sito del Parlamento siciliano, ma al netto. Quindi, se il segreterio generale ha 20 anni di anzianità di servizio, percepisce al netto 11.590,28 euro; se gli anni di servizio sono 30, lo stipendio è di 12.008,59 euro. Un consigliere parlamentare con 20 anni di servizio ha in busta paga, sempre al netto, 6.984,31 euro; se l'anzianità è di 30 anni, 8.818, 82 euro.
Per lo stenografo parlamentare con 20 anni di servizio, lo stipendio netto è di 4.973,11 euro (6.181,49 euro). Un segretario parlamentare, in base alle due fasce di anzianità, ha uno stipendio netto di 4.321.01 o 5.552,33; il coadiutore parlamentare: 3.501,92 o 4.318,05; il tecnico amministrativo: 3.510, 92 o 3.971,6; l'assistente parlamentare: 2.897,77 o 3.681,20. Molto più bassi gli stipendi dei dipendenti assunti dall'1 gennaio 2013. Per esempio, un assistente parlamentare ha in busta paga 1.304,11 euro al netto.
«Finiamola una volta per tutte - ha concluso il presidente della Regione - il Parlamento siciliano non può continuare ad essere l'isola dei privilegi, questo messaggio sarebbe devastante in una situazione difficile di conti pubblici della Regione, frutto di una pesante eredità del passato. Dobbiamo pensare ai poveri, ai cittadini che hanno difficoltà».