Il Partito della Rivoluzione e i propri consiglieri comunali di opposizione Costantino Cipri e Giuseppe Loiacono intervengono sulle prime fratture nella coalizione che ha portato alla elezione del candidato sindaco del Pd Domenico Venuti:
«Non pare proprio, a giudicare dalle prime azioni, che il Pd di Salemi voglia, parafrasando uno slogan renziano, «cambiare verso». Anzi, pare abbia innestato la retromarcia. Ha annunciato agli elettori una cosa, ma ne ha fatto un’altra. E’ il caso della nomina ad assessore di Salvatore Grillo, in quota Udc: perché Venuti ha voluto privare la città di una così autorevole, e da tanti attesa, nomina ? Quali impedimenti sono sopravvenuti per decidere di fare fuori uno dei pilastri elettorali del suo successo ? E cosa prevede l’annunciato proposito samaritano di Venuti di volerlo «risarcire» ?
Ci aspettiamo, inoltre, che il sindaco chiarisca l’atto di accusa dell’alleato di «articolo 4» Vincenzo Lo Castro che, in una dichiarazione, lamenta «spartizioni da Seconda Repubblica» , e di non essere stato convocato «per discutere sul da farsi per il bene di Salemi». E’ previsto, anche in questo caso, da parte del sindaco, un equo risarcimento ?
Ci sorprende, tra le altre cose, come il primo cittadino, che fino ad oggi ha predicato la necessità di nominare assessori «indigeni», si sia recato nella vicina Calatafimi per trovare un Vice Sindaco (Francesco Todaro).
Sarebbe opportuno, infine, che il Venuti informasse la città sulla situazione finanziaria trovata all’atto del su insediamento, e se davvero ci sono parecchi milioni di residui attivi, ovvero soldi non spesi; questa circostanza, infatti, contrasterebbe con quanto fino ad oggi dichiarato dai commissari in relazione a una presunta situazione di «sofferenza» dei conti del Comune.