Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
18/06/2014 21:05:00

Fallimento Gruppo 6Gdo. Santangelo presenta interrogazione in Senato

Il senatore del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Maurizio Santangelo, interviene in Senato sul fallimento del Gruppo 6Gdo, l'azienda confiscata a Giuseppe Grigoli, prestanome di Matteo Messina Denaro, e da anni in amministrazione giudiziaria. Santangelo ha depositato un'interrogazione in Senato sul caso del Gruppo dichiarato in fallimento dal Tribunale di Marsala. L'interrogazione è stata posta anche all'attenzione del vice Ministro dell'Interno Bubbico, presente in aula al Senato. .

"Dal 1983 a oggi - scrive Santangelo - solo il 15% delle circa 2000 aziende confiscate alla mafia sono ancora attive sul mercato. Quasi sempre il fallimento si lega ad un amministratore giudiziario, che non riesce ad amministrare l'azienda confiscata alla mafia".

"La gestione delle aziende confiscate - continua il portavoce in Senato dei 5 Stelle - rischia di essere soltanto finalizzata al mantenimento degli amministratori e non a quello delle aziende e alla salvaguardia dell’occupazione. Si devono evitare gli scandali, di questi giorni e nello specifico la dichiarazione di fallimento del gruppo 6 Gdo, dal 2007 sotto l'amministrazione giudiziaria del Dott. Nicola Ribolla, super pagato per far morire l'impresa e rendere disoccupate circa 400 dipendenti”.

“Non è normale - conclude Santangelo -che i tre quarti del patrimonio confiscati alla criminalità organizzata siano nelle mani di poche persone che li gestiscono spesso con discutibile efficienza e senza rispettare le disposizioni di legge ”.