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20/06/2014 06:30:00

Il caso del maresciallo arrestato per concussione. "Voleva 2000 euro per una denuncia"

‘’Il maresciallo Nastri è assolutamente estraneo a quanto è stato denunciato’’, a parlare è l’avvocato Filippo Triolo, legale del maresciallo dei carabinieri, Pasquale Nastri, in servizio alla stazione di Marsala, arrestato martedì per concussione. Ieri c’è stata la convalida dell’arresto per il militare. Nastri è stato arrestato dai carabinieri del Norm, guidati dal comandante Carmine Gebiola, in flagranza di reato. Secondo l’indagine il maresciallo avrebbe chiesto la somma di 2 mila euro a una donna per agevolare l’iter di una denuncia da questa presentata. La donna, ricevuta la richiesta, si è, però, rivolta al procuratore della repubblica di Marsala Alberto Di Pisa denunciando l’accaduto. Poi è stata tesa la ‘’trappola’’, con Nastri arrestato dagli stessi carabinieri mentre riceveva il denaro dalla donna che l’ha denunciato. Titolare del procedimento è il sostituto procuratore Sabrina Carmazzi, che all’udienza di convalida, avvenuta ieri davanti al gip Francesco Parrinello, ha chiesto gli arresti domiciliari. A difendere Pasquale Nastri, originario di Boscotrecase (Napoli), è l’avvocato Filippo Triolo. Considerate le modalità con le quali si è arrivati all’arresto, non sarà facile per il militare dimostrare la propria innocenza. Una ‘’proposta indecente’’, la sua, soprattutto se si considera che a farla è stato, sempre secondo l’accusa, un sottufficiale dei carabinieri. Il suo difensore, per il momento, vista la delicatezza del caso, preferisce non rendere pubbliche dichiarazioni. Per lui, i contorni della vicenda non sarebbero ancora chiari. Probabilmente, vuole prima studiare la migliore strategia difensiva. Il legale si limita a dire che ‘’il maresciallo Nastri è assolutamente estraneo a quanto è stato denunciato’’. Il caso, intanto, scuote la locale Compagnia dell’Arma, già alle prese con la vicenda delle presunte violenze commesse nella caserma dipendente di Pantelleria. Nel caso di Nastri, però, i carabinieri hanno reagito cercando di fare subito pulizia al proprio interno, dimostrando di avere i necessari anticorpi. Il caso del maresciallo segue di qualche giorno quello della cancelliera del Tribunale di Marsala arrestata per la stessa accusa. Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe abusato dei poteri derivanti dalla sua funzione. In un caso, incaricata della redazione dell'inventario dell'eredità di 2 fratelli (uno minore), avrebbe preteso e ottenuto il pagamento di una somma di denaro dalla sorella maggiore dietro la minaccia di non adempiere al suo compito. La cancelliera avrebbe tentato di farsi consegnare del denaro anche da un avvocato che assisteva una vedova.