Un antico e saggio adagio così recita nei confronti di taluni: “hai la faccia come ………..”, il resto lo inserite voi. Questo vecchio adagio si può adattare benissimo ad alcuni politici di casa nostra; per esempio a qualcuno che, senza alcun pudore, adesso strombazza ai quattro venti di voler sfiduciare l’attuale sindaco di Trapani.
Come è noto, e come più volte abbiamo scritto su questo giornale, non siamo mai stati teneri nei nostri giudizi sul Sindaco Damiano, non lo siamo stati già all’indomani della sua candidatura, scorrendo il suo curriculum di generale dei carabinieri da pochi mesi in pensione, assolutamente estraneo e assente dalle cose amministrative in generale, ed in particolare a quelle di una città difficile come il capoluogo e soprattutto dopo un decennio caratterizzato dalla forte personalità, e…….. altro, del suo predecessore. Il suo fallimento era nelle cose. E così è stato.
Ma che a chiedere la sua sfiducia sia soprattutto chi a quello scranno lo ha voluto sa del tragico e del ridicolo. Il generale Vito Damiano si sarebbe goduto tranquillamente la sua pensione se qualcuno, tale Girolamo Fazio, avvocato, sedicente professore universitario, e per dieci anni sindaco di Trapani, non lo avesse candidato a succedergli. Fu sua, come ben sanno le cronache del tempo, la proposta a D’Alì della candidatura del generale; accettata subito da quest’ultimo, allora ras del partito berlusconiano e in ambasce, dopo alcune rinunce, e in spasmodica ricerca di un candidato sindaco mentre il centro sinistra era già orientato, pur con qualche mal di pancia, ad appoggiare la candidatura della professoressa Sabrina Rocca..
Ad avanzare dubbi sulle capacità amministrative del generale non era stato solo questo giornale, ma era una opinione diffusa in città. Non era stato dello stesso avviso proprio l’ex sindaco Fazio che, addirittura, non solo lo aveva scelto ma si era anche candidato a vice sindaco, ufficialmente per dargli una mano. Il sospetto - ma qualcosa in più di un sospetto - è stato già allora che Fazio avesse cercato volutamente una persona “amministrativamente debole” come Damiano per poter continuare a gestire in prima persona la città: insomma, una furbata, sia pure non edificante. La storia si è però incaricata di non rispettare quel disegno, soprattutto perché il generale già all’indomani della sua elezione dimostrò sicuramente la sua insufficienza amministrativa, ma anche di avere la schiena dritta e di non voler farsi dirigere da nessuno. All’ex sindaco disse un no secco, non è ben noto a quale richiesta ; è noto però che da quel giorno Fazio è diventato il suo principale oppositore, sarebbe forse più corretto classificarlo come il suo più acerrimo nemico. Una vera e propria guerra denigratoria fatta di interrogazioni, comunicati stampa, interventi durissimi in consiglio comunale. Sono bastati pochi giorni, neanche una settimana, perché Fazio rinsavisse nel giudizio su Damiano che, da ottimo suo successore, è diventato un incapace, inaffidabile etc. Diciamolo chiaramente : un giudizio solo interessato, nello stile del personaggio che, da Sindaco, ha ben mostrato quali fossero i suoi metodi, come dimostra il caso dell’allora SAU con il metodo del defenestramento di Vito Dolce e dell’avvocato Enzo Scontrino. Fazio per quei “sistemi” è stato anche condannato dalla magistratura con sentenza definitiva, diventando ufficialmente un pregiudicato.
Siccome questa città scorda facilmente i fatti, li abbiamo voluti ricordare ai deboli di mente per non avere dubbi su chi sia il personaggio che oggi chiede per Damiano una mozione di sfiducia. Se la coerenza non gli facesse difetto il primo a dimettersi da consigliere comunale, e forse da politico, dovrebbe essere proprio l’avvocato Fazio che a questa città ha regalato, per i suoi fini politici, l’attuale stato. E a proposito di coerenza, c’è ancora la prima dei non eletti della lista Fazio, la signora Aurora Ranno, che aspetta le dimissioni, a lei promesse, di Fazio per succedergli in consiglio comunale. La Ranno, personaggio noto in città per le sue battaglie civili, portò un grosso pacchetto di voti alla lista contribuendo a quel successo; Fazio avrebbe dovuto lasciare per occuparsi solo della Regione : questa, si dice, la promessa. non mantenuta.
Ma quel che ha più dell’incredibile fa riferimento ad una parte delle motivazioni inserite nella mozione per giustificare la sfiducia a Damiano. A cominciare da quelle di carattere finanziario. Viene detto che avrebbe lasciato le casse floridissime, quando è noto che il povero Damiano ha trovato casse vuote e i suoi uffici finanziari hanno dovuto fare i salti mortali per fare il bilancio già al primo anno del suo mandato; basterebbe sfogliare i giornali di un anno fa per sapere come stavano le cose. A questo proposito, già due assessori della prima amministrazione Damiano scrissero una lettera-relazione riservata al sindaco nella quale dipingevano un quadro disastroso della situazione dell’ente, evidenziando fatti e responsabilità dell’amministrazione Fazio, e concludevano avanzando la proposta di inviare il documento alla corte dei conti, ma anche alla magistratura ordinaria. Damiano, che forse sperava ancora di ricucire un rapporto politico, non ne fece nulla. La relazione c’è ancora, esistono le copie, forse qualcuno dovrebbe renderla pubblica.... per fare chiarezza. Ma, ancora, Fazio nella sua mozione fa riferimento allo stato di abbandono del Bastione dell’Impossibile, di Torre di Ligny, della ex scuola media Buscaino Campo etc. Lo abbiamo già scritto nel precedente numero di questo giornale: l' abbandono di detti edifici ha un solo responsabile e si chiama Fazio. Invece di accusare gli altri l’ex sindaco dovrebbe fare un po’ di autocritica, anche se non è materia che gli appartiene. Per non parlare del Luglio Musicale Trapanese la cui crisi è iniziata proprio durante la sua presidenza; era stato il Pd a chiedere una commissione d’inchiesta consiliare per fare chiarezza su talune opacità, ed era stato Fazio e la sua maggioranza a bocciare la proposta. Per quale motivo se tutto era chiaro? Anche l’avv. Gino Bosco, come è noto, non è stato tenero nei suoi giudizi sulla precedente gestione e, addirittura, si è rivolto alla Procura della Repubblica. Vedremo cosa ne verrà fuori. Sul capitolo Tares, sicuramente gestito male da Damiano, ma in questo accomunato a migliaia di sindaci in tutta Italia come si legge nelle cronache di questi giorni, rimane plastica un'immagine trasmessa dalle televisioni locali: durante l’inaugurazione del ristrutturato mercato del pesce un gruppo di cittadini “esasperati” (ma proprio tutti trapanesi? ndr) tentava di aggredire Damiano, dall’altra parte, sul marciapiede di fronte, un signore che si godeva la scena, era l’ex sindaco Fazio. Ogni commento sarebbe inutile! Sulle qualità di questo ex amministratore si potrebbe dissertare ancora a lungo, per esempio a proposito dell’utilizzo dell’auto di servizio ( Damiano è stato denunziato e finirà sotto processo per essere andato alle partite di calcio e basket con l’auto di servizio. Perché Fazio è stato risparmiato?), ma anche delle migliaia di euro spese per pagare lo stipendio ad un vigile per fargli da tutela non avendone alcun diritto. E sul canile municipale, altra accusa di inadempienza rivolta a Damiano, basterebbe ancora una volta prendere i giornali di qualche anno fa per ricordare all’ex sindaco tutta la vicenda legata alla mancata costruzione del canile municipale, i suoi diktat al consiglio, la ricerca del terreno dove farlo sorgere etc... con il risultato che, prima ancora di Damiano, è stata l’amministrazione Fazio a mancare la promessa alla città. Ma Fazio una promessa l’ha mantenuta: al Prefetto Sodano la cittadinanza onoraria proprio non l'ha mai concessa !!!
Questo il quadro di chi vorrebbe sfiduciare Damiano che, comunque, non pare preoccupato e fa sapere che nello scanno più alto di Palazzo D’Alì vuole rimanerci fino al termine della legislatura, convinto che arriveranno tempi migliori ed il giudizio dei trapanesi potrà cambiare. Vedremo....! Anche se è vero che qualunque nuova amministrazione ha bisogno del rodaggio per operare al meglio, il rodaggio di questa amministrazione, però, sta durando troppo!
Anche il PD ha pronta la sua mozione di sfiducia. Anche per il gruppo consiliare del Pd la gestione Damiano lascia molto a desiderare e, a suo avviso, Damiano farebbe bene a lasciare. Anche il PD avanza motivi, ma sono soprattutto di carattere politico come è giusto che faccia un partito che era ed è all’opposizione. Questo è il suo ruolo, anche se il consigliere Passalacqua prende le distanze dalla maggioranza del suo partito dichiarandosi contrario alla sfiducia.
E’ comunque assai difficile che sia la mozione Fazio che quella del PD possano raggiungere i numeri per la presentazione; improbabile che, in caso positivo, ottengano il voto necessario per l’approvazione. Non si è mai visto un “tacchino festeggiare la notte di natale”; la sfiducia al sindaco significherebbe infatti commissariamento e.... tutti a casa. Quanti sarebbero rieletti? Insomma a palazzo Cavarretta, sede del consiglio comunale, qualcuno sta giocando. La speranza è che a palazzo D’Alì il sindaco-generale cominci realmente ad amministrare questa povera città se non altro per non allargare il numero delle persone alle quali fa riferimento l’adagio iniziale .
Aldo Virzì - Extra