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22/06/2014 08:35:00

Salemi,l'atto d'accusa di Grillo, assessore estromesso ancora prima di cominciare...

 “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” Comincia con una citazione di Aldo Moro, la lettera che Salvatore Grillo ha inviato, assieme alle sue irrevocabili dimissioni, alle segreterie provinciale, regionale e nazionale del suo partito, l’Udc. Cosa ha spinto il dinamico presidente dell’ “Associazione pro-Centro Storico, Città di Salemi” ad assumere, fatto inusuale per chi lo conosce bene, un atteggiamento così drastico? Cercheremo di sintetizzare i fatti. Come si ricorderà, il successo della coalizione, che sosteneva il giovane Venuti del Pd, ha superato ogni più rosea previsione. Non solo il Partito Democratico ha raggiunto vette mai sfiorate, ma per la prima volta, dopo venti anni, il sindaco potrà contare su una maggioranza assoluta. Se, poi, si mette in conto l’atavico siculo vezzo di correre sempre in soccorso del vincitore, si corre il rischio che essa possa diventare di stampo bulgaro. Senza allusioni di alcun tipo. In ossequio ai rituali della democrazia, qualcuno dovrà alla fine, magari a corrente alternata, vestire i panni dell’opposizione. Come è noto, le strade della democrazia sono sempre lastricate di buoni propositi. Per il momento, una cosa è certa: è folta la schiera di chi si ritiene appagato e gratificato. Tranne qualche eccezione. Dopo la querelle di Lo Castro, ecco infatti scoppiare un secondo caso. Come gli elettori ricorderanno, Salvatore Grillo, figlio del commendatore Antonino, benemerito sindaco del terremoto del ’68, è stato uno dei due assessori designati da Domenico Venuti. Lo è stato fino alla vigilia del risultato elettorale. L’altro era Francesco Todaro. Cittadino della vicina Calatafimi, sia pure con qualche mal di pancia all’interno del suo stesso movimento “Art. 4”, Todaro, alla fine, ha avuto il disco verde. Sarà uno dei quattro assessori con la delega di vice-sindaco. Fatto insolito, per chi residente non è nel Comune amministrato. Per Grillo, invece, barre abbassate. Inspiegabilmente gli stato dato il benservito prima d’iniziare. Cosa sarà successo di tanto grave? Sono stati in molti a chiederselo. L’estromissione da una carica, prima ancora che essa diventi ufficiale, non crediamo che sia un fatto di tutti i giorni. Mai accaduto, a nostra memoria. Un episodio che fa scrivere a Grillo di “essere stato oggetto di azioni lesive per la mia persona, messe in atto solo per il personale e inqualificabile prestigio di un singolo”. L’allusione è senz’altro a Lorenzo Cascio, segretario provinciale dell’Udc, e che per queste elezioni comunali, era il capolista della lista intestata al partito e uno degli alleati più sicuro di Venuti. Ma il mancato assessore non si ferma qui. Rincara la dose sottolineando che “la mia formazione non mi permette di accettare una politica simile, perché in netta contrapposizione con il percorso politico di cambiamento del sistema in cui spero, volto a creare squadre di uomini che operano insieme e non corridori solitari che mirano solo a raggiungere il proprio personale traguardo,calpestando maldestramente chi gli sta al fianco.” Ma cosa è successo di tanto grave, chiedo ancora una volta. “Questa è la domanda”- risponde Salvatore Grillo con la voce rotta dall’emozione, ma precisando che oggi si sente finalmente sereno, consapevole di avere fatto il proprio dovere fino in fondo- “che mi viene rivolta di continuo, a cui è doveroso dare una risposta. Dopo diversi mesi in cui ha preso forma e concretezza un percorso politico a sostegno di un progetto amministrativo, nel quale, sin da subito ho creduto fermamente. All’inizio del mese di Aprile, durante una riunione ufficiale dell’UDC, in mia presenza il segretario provinciale Lorenzo Cascio, comunica ufficialmente al candidato sindaco Domenico Venuti, il mio nome come assessore da designare alla presentazione delle liste.

Per tutta la campagna elettorale e in particolare alla presentazione del candidato sindaco Domenico Venuti, svoltasi presso la Clessidra, alla presenza di numerosi cittadini convenuti e dei deputati regionali della coalizione, si sono presentati e ribaditi i nomi degli assessori che i partiti avevano comunicato al candidato sindaco.” Incalzo. Possibile che non avesse fiutato nulla di strano? che qualcosa non andasse per il verso giusto? Nessun litigio, una aspra discussione? In politica la normalità. “Nulla di tutto ciò!”, è la risposta perentoria che Grillo mi dà. Poi, come un fiume in piena continua: “Finita la campagna elettorale, orgogliosi dell’elezione del candidato Sindaco della coalizione, avendo ottenuto come UDC un risultato che ci permetteva di confermare quel posto in giunta, mezzo grazie al quale avremmo potuto concretamente partecipare all’azione amministrativa e alla realizzazione del programma, dimostrando altresì una reale e doverosa coerenza verso un impegno preso con i cittadini. Sin da subito, tradito e dimenticato, stravolgendo la squadra assessoriale proposta, con la quale avevamo chiesto di darci fiducia. Risvolto inaspettato e causato da motivi assolutamente personalistici, celati dietro scelte di partito,funzionali solo ad occupare in realtà personalmente quella poltrona tanto cara di PRESIDENTE del CONSIGLIO, in barba all’esposizione e alle ripetute comunicazioni che si erano fatte in campagna elettorale, senza preoccuparsi affatto che di mezzo c’erano persone e non burattini.” Non fa sconti, Grillo, e i suoi strali li lancia contro un modo scorretto di fare politica e che allontana la gente per bene : “Se questa è la politica in cui credere con fiducia, io non ci sto!!! Se questo serve a utilizzare e conservare il dominio nel partito a proprio uso e consumo, io non ci sto!!! Se questo prevede di prendere in giro i cittadini, io non ci sto!! Per queste ragioni in data odierna mi sono già dimesso dal partito.” Infine un appello alle nuove generazioni che stanno iniziando la loro prima esperienza nelle istituzioni: “con fermezza e coscienza, invito chi si accinge a fare politica a riflettere su ciò che è accaduto, fermando chi limita la libertà delle menti, la voglia di fare il bene comune, per raggiungere il tanto atteso riscatto della nostra città. Il valore e il rispetto della propria dignità e di quella altrui, il buon esempio agli occhi dei nostri figli, ripagano e appagano nella vita e rendono forti nel rifiutare e non avallare azioni scorrette e disgustosi giochetti privi di ogni valore, che rendono per tanto gli uomini piccoli e sempre più piccoli e infatti agiscono annebbiati dal potere, anche solo per una poltroncina più comoda e tanto ambita di PRESIDENTE del CONSIGLIO, ottenuta però perseguendo un tipo di politica che avvalora il principio che: il fine giustifica i mezzi. “ Farneticazioni di un deluso o la lucida analisi, invece, di uno che la politica l’ha vista dal di dentro? Una cosa è certa. Si tratta, anche, di un invito, non tanto larvato, a non votare Lorenzo Cascio alla carica di Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Salemi. Avrà i suoi effetti? Il primo Consiglio è convocato per lunedì 23 prossimo. All’ordine del giorno, le elezioni delle cariche istituzionali. Sarà, quello di Salvatore Grillo, un messaggio che arriverà alle coscienze dei nuovi consiglieri o avrà il triste destino di restare l’ennesimo e inconcludente flatus vocis, di cui da sempre la politica salemitana è stata caratterizzata?

 

Franco Lo Re