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23/06/2014 06:00:00

Scrive Angelo, sulle spiagge marsalesi, e le siringhe, che fanno la prima "vittima"

Che la pulizia delle spiagge marsalesi sia cominciata in ritardo rispetto all’incombere della stagione estiva è polemica recente, ma la sorpresa è che non solo è stata avviata in ritardo ma è stata anche effettuata in maniera non appropriata.
Complice l’inciviltà della gente che popola le spiagge, la sabbia diventa un mantello granuloso sotto il quale si celano molteplici insidie: cocci di vetro, lattine taglienti, aghi e siringhe e chi più ne ha più ne metta.
Se l’abitudine marsalese è quella di vivere nella maniera più naturale il rapporto con il mare non è certo piacevole sentirsi pungere e scoprire che a farlo non è stato un insetto bensì una siringa.
L’episodio è accaduto questa mattina (ieri, domenica 22/6, per chi legge, ndr) sul lungomare mediterraneo nei pressi dello “Sbocco”, quando F.L.C. si è sentito pizzicare il piede. Inizialmente ha sottovalutato il pericolo, poi con sgomento ha scoperto che aveva un ago di una siringa attaccato alla pianta del piede.
Immediata la corsa all’ospedale “P. Borsellino” ove è stato classificato “codice verde” e messo in attesa. Non era certamente in imminente pericolo di vita, ma il trentenne marsalese era decisamente preoccupato per l’accaduto, soprattutto per il potenziale rischio di infezioni gravi.
Dopo ore di attesa e nessun prelievo di sangue, almeno per scongiurare i pericoli immediati, allo sfortunato bagnante è stato comunicato che la struttura ospedaliera non è in grado di effettuare analisi sull’ago in questione al fine di accertarne le possibili infezioni veicolabili. Due ore e mezzo e nessuno accertamento.
A questo punto il giovane marsalese ha chiamato i Carabinieri che, prontamente intervenuti, hanno sequestrato l’ago e verbalizzato l’accaduto. Fin qui i fatti.
La constatazione che le spiagge del litorale marsalese non siano affatto sicure e tantomeno pulite è dura da accettare ma bisogna prenderne atto, con ciò non solo si denuncia la cattiva effettuazione della prevista (e pagata) pulizia ma si deve sottolineare la mancanza assoluta di civiltà di coloro che usufruiscono della spiaggia pubblica. La spiaggia è patrimonio di tutti e come tale va preservato, è il campo da gioco preferito dai bambini e per questo va tenuta pulita proprio per evitare spiacevoli episodi. La vergogna è di tutti: di chi amministra e di chi in maniera incivile fa delle spiagge la propria pattumiera!

Angelo Mosca